Fratture

La maggior parte delle persone pensa al suo apparato scheletrico solo quando si rompe un osso. Questa frattura è un'alterazione, che può essere anche patologica, classificata in modi molto diversi. Innanzitutto abbiamo due tipi di fratture: quelle da sforzo e quelle patologiche. Le prime sono causate da alcuni traumi anormali come per esempio le fratture dovute a cadute, sfide atletiche o militari, e così via. Le seconde sono invece la rottura di ossa indebolite da altre malattie, come i tumori delle ossa o l'osteoporosi, e sono causate da stress che normalmente non romperebbero l'osso. Altri metodi per classificarle riguardano la direzione della linea di frattura, l'integrità della cute, il numero di frammenti dell'osso. Possiamo pertanto avere fratture chiuse o aperte: quelle chiuse non interessano la cute che rimane intatta e formalmente vengono chiamate fratture semplici; quelle aperte interessano invece la cute e l'osso protrude da essa (formalmente sono chiamate complicate o esposte). In base ai frammenti ossei presenti, ... continua

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      prosegui ... , e alla loro disposizione, possiamo identificare 5 tipi di fratture. Se l'osso è rotto in due o più parti siamo di fronte ad una rottura completa; se i frammenti sono invece tre o più la rottura è chiamata comminuta o pluriframmentaria. Se al contrario i frammenti ossei rimangono uniti, poiché la frattura si estende solo da una parte dell'osso, si ha una frattura incompleta. La disposizione dei frammenti è importante, oltre che per la classificazione clinica, anche per il tipo di procedura da seguire in ambito ospedaliero. Abbiamo quindi fratture composte e fratture scomposte: le prime mantengono l'allineamento anatomico corretto delle due porzioni dell'osso; le seconde invece lo perdono. Infine, la classificazione che tiene conto della linea di frattura è la più ricca di elementi, con rotture che vanno dal 'legno verde' al capillare o dalla depressa alla spirale. Quella a legno verde è una sorta di frattura incompleta con l'osso piegato da un lato; le fratture a spirale sono invece tipiche dei calciatori o degli sciatori e sono causate da un trauma da torsione. Le fratture lineari sono rotture parallele all'asse della lunghezza, quelle trasverse sono perpendicolari a questo e quelle oblique sono invece un mix di queste due. Le tecniche per riparare una rottura alle ossa sono molteplici e variano in base al tipo di frattura, alle condizioni del soggetto e alla sua età. Molte vengono sistemate con una riduzione chiusa, una procedura in cui i frammenti ossei vengono manipolati e riportati alla loro normale posizione senza l'intervento chirurgico. La riduzione aperta invece comprende un intervento sull'osso e l'utilizzo di piastre, viti e perni per riallineare i frammenti. Per stabilizzare il tutto durante la guarigione spesso sono poi utilizzati i gessi per limitare al massimo i movimenti delle ossa. In età pediatrica, una tecnica eseguita in via preferenziale per fratture al femore è la trazione, che aiuta l'allineamento dei frammenti ossei contrastando la forza dei potenti muscoli della coscia. Questa tecnica viene al contrario usata raramente nei pazienti anziani poiché il rischio di un confinamento a letto per un lungo periodo supererebbe i benefici: si preferisce quindi ricorrere all'utilizzo di chiodi che fissano le ossa e viene spesso incoraggiato un precoce ritorno alla deambulazione promuovendo così la circolazione sanguigna e la guarigione. Molte volte si dice ''mangia spinaci che fanno bene'', soprattutto ai bambini. Tuttavia, è bene sapere che in caso di fratture in corso di guarigione è importante evitarli. Questo perché sono ricchi di ossalacetato, un composto organico che lega il calcio ed il magnesio a livello intestinale interferendo con il loro assorbimento. Di conseguenza, l'ossalacetato può privare l'osso fratturato del calcio necessario per guarire. Altri cibi da evitare per lo stesso motivo sono il cacao, il rabarbaro e le barbabietole. In genere, una frattura non complicata guarisce in 8-12 settimane ma le fratture complesse possono richiedere molto più tempo. Da ricordare anche che tutti i tipi di fratture guariscono molto più lentamente nelle persone anziane. In seguito alla guarigione, di solito è rintracciabile ai raggi X un leggero ispessimento dell'osso ma in alcuni casi la cicatrizzazione è talmente completa da non lasciare alcuna traccia.