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Cosa fare però quando il matrimonio è avvenuto, ma la coppia capisce di non essere più unita come un tempo? Può capitare insomma che, nonostante i buoni propositi riposti all’interno del matrimonio alla fine si decida di troncare la relazione perché qualcosa non quadra più come all’inizio. Sempre più coppie sposate si ritrovano a fare i conti con dei problemi che sembrano essere insormontabili, insomma non hanno voluto rinunciare al matrimonio, ma alla fine il risvolto è stato piuttosto negativo. In questo caso ci si affida inizialmente alla separazione per poi giungere al divorzio. In Italia la legge sul divorzio prevede ancora che bisogna inevitabilmente trascorrere tre anni di separazione prima di decretare la fine legale del matrimonio. Bisogna fare in questi casi anche un discorso economico e sicuramente i costi separazione consensuale sono molto più economici.
Rispetto infatti alla separazione giudiziale i due coniugi sono praticamente d’accordo su tutto e c’è anche la possibilità di poter scegliere uno stesso avvocato e dimezzare i costi. In modo più specifico i costi separazione consensuale oscillano tra gli 800 ed i 3000 euro, molto poi dipende anche dal tipo di avvocato che si sceglie, mentre per quel che riguarda il numero delle udienze, se tutto è assolutamente nella norma, il giudice può omologare immediatamente la separazione consensuale dei due coniugi, quindi dar vita ad un’unica udienza. Ovviamente i costi separazione consensuale si andranno poi a sommare a quelli del divorzio che faranno lievitare leggermente il costo totale. La strada quindi più economica da intraprendere per due coniugi che hanno intenzione di porre fine al loro matrimonio è quella riguardante la separazione consensuale, i cui costi sono sicuramente più abbordabili rispetto a quelli di una separazione giudiziale.
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