Farmaci
I farmaci, stando alla definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono sostanze in grado di influenzare i processi fisiologici o patologici di un organismo vivente.
I composti che li costituiscono possono essere di origine naturale, sia essa animale, vegetale o minerale; semisintetica, dove le molecole di laboratorio vengono aggiunte a ritrovati naturali o infine sintetica.
I farmaci possono avere obiettivi del tutto diversi. Oltre ai trattamenti prescritti per combattere le cause o alleviare i sintomi delle patologie, esistono infatti medicamenti con uno scopo sostitutivo, come l'insulina, o preventivo, come quello dei vaccini.
Un farmaco può inoltre essere classificato in base alla localizzazione del suo effetto: la formulazione può infatti agire a livello locale, ossia esclusivamente dove applicata, come avviene per le pomate o invece generare effetti a livello sistemico. In questo caso,
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prosegui ... , i principi attivi possono essere diretti a curare direttamente un organo oppure a favorirne la guarigione in modo indiretto, semplicemente andando a ripristinare lo stato di salute generale.
I medicamenti si distinguono poi anche a seconda delle condizioni di accesso più o meno autonomo e semplificato. In relazione a ciò, si definiscono farmaci da banco tutti quei rimedi di automedicazione che non presentando pericoli rilevanti per la salute e potendo essere consigliati dal farmacista, sono acquistabili senza bisogno di prescrizione medica.
Oltre a questa tipologia di trattamenti che negli ultimi anni, anche grazie alla vendita nei centri commerciali, ha conosciuto un vero e proprio boom, è doveroso menzionare anche i cosiddetti farmaci a brevetto scaduto, la cui costante ascesa, favorita da sempre più frequenti campagne pubblicitarie oltre che dalle raccomandazioni dei medici di base, sembra ormai smentire l'ipotesi di un generale sentimento di sfiducia nei loro confronti da parte della popolazione del Belpaese.
Al di là delle cure appartenenti alla cosiddetta medicina tradizionale, vi sono poi altri tipi di terapie, anche farmacologiche, sempre più in voga, che talora non escludono ma invece affiancano quelle convenzionali.
Impossibile non citare ad esempio i farmaci alternativi come quelli fitoterapici o omeopatici. In realtà, quando ci si riferisce a questo genere di medicamenti, il termine farmaco è in parte abusato. Infatti, almeno per quanto riguarda l'omeopatia, bisognerebbe utilizzare la più corretta denominazione rimedio, in quanto ad oggi le soluzioni omeopatiche non prevedono quei rigorosi test di efficacia comparata cui vengono sottoposti i principi attivi che troviamo in farmacia. Ciò non significa che i farmaci omeopatici non vengano minimamente controllati, ma solo che le analisi puntano esclusivamente ad escluderne la tossicità.
Inoltre, si consideri che i tre principi scientifici alla base delle loro formulazioni sono fortemente messi in discussione dalla comunità scientifica. E ciò non può stupire, se si pensa che il primo di tali principi, cosiddetto "di similitudine", pretende di curare le patologie attraverso le stesse sostanze che le causano. Non rassicura comunque nemmeno il secondo, per il quale l'azione curativa di un composto si esplicherebbe anche prevedendo infinitesimali concentrazioni di principio attivo. Che dire poi del terzo, per cui basterebbe agitare ogni volta la soluzione farmacologica per vederne amplificati gli effetti?
Comunque sia, i rimedi omeopatici sono oggi scelti da 9 milioni di italiani, tra i quali prevalgono donne adulte ed istruite, sempre più attratte dalla possibilità di sostituire o affiancare i trattamenti farmacologici offerti dalla medicina ufficiale.
La situazione rispetto alle prove dell'efficacia è in parte migliore se si passa a considerare il comparto della fitoterapia, dove ai rimedi naturali la cui utilità non sembra superare quella degli integratori alimentari, si affiancano composti con un'elevata presenza di principi attivi e dunque controllati alla stregua dei farmaci convenzionali.
La disponibilità di studi sull'efficacia fa sì che questi veri e propri farmaci fitoterapici siano ben accetti anche dai medici più tradizionalisti, che non di rado li prescrivono in alternativa o in aggiunta ad altre ricette.
Non solo. Oggi le sostanze naturali, sempre più riabilitate, la fanno da padrone anche nelle terapie di malattie molto gravi, soprattutto all'estero. Basti pensare al loro ruolo all'interno delle cosiddette terapie oncologiche integrate, dove le cellule cancerogene vengono combattute attraverso preparati chemioterapici combinati ad attivi fitoterapici come la curcumina.