Calorie

Il consumo energetico si misura mediante la kilocaloria, ovvero la quantità di calore necessaria ad innalzare la temperatura di 1 kg di acqua distillata da 14.5 gradi a 15.5 gradi alla pressione normale. Nel nostro organismo, l’apporto di energia di origine animale è necessaria per il lavoro muscolare, per l’omeostasi, per il ricambio cellulare, per l’accrescimento affinché gli individui mantengano un livello di attività fisica sufficiente per partecipare attivamente alla vita sociale ed economica. L’energia è messa a disposizione dall’ossidazione dei principali nutrienti (glucidi, protidi e lipidi); in tali reazioni si consuma ossigeno e si produce anidride carbonica con liberazione di energia. Quest’ultima è in parte dispersa come calore (mantenimento della temperatura corporea) e in parte è immagazzinata come ATP.Il dispendio di energia di un individuo adulto è la risultante di tre componenti: metabolismo basale, ... continua

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prosegui ... , termogenesi indotta dalla dieta e attività fisica. Il metabolismo basale corrisponde all’energia usata per compiere i lavori interni all’organismo; le funzioni di base sono l’attività cardiaca, respiratoria, del sistema nervoso, del tono muscolare e secrezioni endocrine. Il metabolismo basale è determinato dal peso e dalla composizione corporea, oltre che dall’età e dal sesso; gli uomini, avendo una massa magra maggiore, hanno anche un metabolismo basale maggiore rispetto alle donne. Con l’avanzare dell’età, si determina una perdita della massa magra e un aumento del grasso corporeo. Di conseguenza, il metabolismo basale per kg di peso corporeo è più basso nelle donne rispetto agli uomini e declina nell’anziano. Inoltre, a seguito dell’assunzione di alimenti, si verifica un aumento del dispendio energetico; inizia dopo circa un’ora dall’ingestione del cibo e raggiunge il massimo dopo 3-4 ore. Se la quantità di energia introdotta con gli alimenti è in eccesso rispetto ai bisogni, tale eccesso è accumulato come tessuto adiposo.Il dispendio energetico può essere calcolato con metodi diretti e indiretti. La calorimetria diretta misura le perdite di calore del corpo considerando l’evaporazione, la radiazione, la conduzione e la convenzione. Essa si basa sul principio che tutti i processi biologici del corpo umano producono calore e che questo possa essere misurato. In questo caso, il soggetto soggiorna per diversi giorni in una camera calorimetrica; si utilizza il calorimetro di Atwater- Benedict. Nella calorimetria indiretta, invece, si fa ricorso agli spirometri e si misura il consumo di ossigeno, la produzione di anidride carbonica e la quantità di proteine utilizzate dall’individuo in questione mediante la misura dell’escrezione urinaria di azoto. Stati di tensione nervosa, ipertermia, variazioni della temperatura ambientale, possono modificare il dispendio energetico di base.