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La scelta di porre fine al matrimonio può essere dettata da diverse motivazioni e non sempre sono entrambi i coniugi a voler optare per tale strada. La separazione matrimoniale segue solitamente due percorsi a seconda poi del tipo di rapporto che intercorre tra i due coniugi. Se si tratta di una rottura alquanto tranquilla, non volano quindi piatti e parole grosse, solitamente la separazione matrimoniale scelta è quella consensuale. In questo caso i due coniugi hanno trovato il giusto accordo per tutto ciò che riguarda la gestione futura del patrimonio, quindi la classica spartizione dei beni, ma anche quella dei figli, a chi insomma devono essere affidati. Questo tipo di separazione è solitamente molto consigliata dal punto di vista giuridico sia perché i tempi per ottenerla sono più ridotti, ma soprattutto perché c’è un notevole risparmio economico con la consultazione di un unico avvocato e la partecipazione ad un’unica udienza.
Quando invece i rapporti tra i due coniugi non sono per niente idilliaci, ecco che la separazione matrimoniale diventa un po’ più aspra e si opta per la strada della separazione giudiziale. Qui il lavoro degli avvocati è molto importante perché entrambi i coniugi pretenderanno il meglio da questa separazione, soprattutto dal punto di vista economico. Inoltre i tempi si allungheranno notevolmente, con le varie udienze indette dal giudice per studiare al meglio il caso e far sì che tutto proceda senza troppi intoppi, salvaguardando in primis la prole qualora fosse presente. Chiaramente la separazione matrimoniale è una fase transitoria, è il periodo che anticipa l’effettivo divorzio ed in Italia si sta lavorando affinché i tempi siano piuttosto ridotti, al momento infatti bisogna ancora attendere i tre anni di separazione matrimoniale per arrivare al divorzio.
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