Le escoriazioni, causano sanguinamento, e causano la formazione del tessuto cicatriziale, per cui, molto spesso, possono risultare visibili, anche a distanza di tempo. A questo tipo di patologia epidermica, sono maggiormente esposti i bambini e gli atleti, categorie, che presentano un alto rischio, perché maggiormente inclini agli urti che possono determinare le escoriazioni. La causa principale delle escoriazioni, è il contratto con una superficie ruvida o lo sfregamento con un oggetto contundente. Lo sfregamento infatti, causa la rimozione del primo strato del tessuto epidermico, che determina l’escoriazione e quindi sanguinamento. La sintomatologia delle escoriazioni è chiara, come è chiara la causa che l’ha determinata: il punto in cui la pelle si escoria e comincia a sanguinare, provoca dolore, spesso acuto a causa dell’urto, del gonfiore e dell’edema stesso. Il trauma interessa, non solo lo strato superficiale della pelle, ma anche la parte interna, per cui, per un determinato periodo di tempo, anche l’ecchimosi, determina dolore.
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Poiché l’entità delle lesioni tende a variare, si può effettuare una classificazione delle lesioni delle escoriazioni: l’escoriazione di primo grado è assolutamente leggera, è causata da un urto lieve, e non interessa il derma, ma solo lo strato superficiale dell’epidermide. Non causa sanguinamenti, ma solo un leggero arrossamento della zona interessata, che spesse volte stenta a gonfiarsi, proprio perché l’urto è stato leggero. L’escoriazione di secondo grado invece, è interessa anche il derma: in questo caso l’urto ha determinato un vero e proprio sanguinamento, che tende ad essere arrestato con la formazione di una crosta di colore marrone, che interessa tutta la zona dell’escoriazione. In questo caso, accade che, quando il gonfiore sarà sparito e allo stesso tempo, l’edema sarà rientrato, la crosta tenderà a staccarsi dal tessuto epidermico, lasciando la pelle nuovamente sana, ma di una colorazione differente (leggermente più chiara) rispetto all’epidermide circostante. L’escoriazione di secondo grado, tende dunque a lasciare una cicatrice superficiale, che con il tempo andrà a schiarirsi.
L’escoriazione di terzo grado, invece, interessa sia il tessuto superficiale, che quello del derma, fino ad arrivare al tessuto ancora sottostante l’ipoderma. Questo tipo di escoriazione, viene considerata maggiormente grave, e tende a lasciare un tessuto cicatriziale visibile, che difficilmente andrà ad uniformarsi con il tessuto epidermico circostante. Il trattamento delle escoriazioni, varia a seconda della lesione: se si tratta di un’escoriazione di primo grado, la ferita può essere pulita in maniera autonoma, senza ricorrere al soccorso medico. In questo caso, è necessario lavarsi accuratamente le mani prima di toccare la ferita e pulirla con acqua ossigenata o con altre sostanze antisettiche disinfettanti, lasciandola aperta. Il contatto con l’aria, favorirà infatti la cicatrizzazione del tessuto escoriato, lasciando scomparire l’abrasione. Se invece l’escoriazione è maggiormente profonda, accade che la lesione, va curata da un medico, che dovrà pulire la ferita e poi applicare un antibiotico e una fasciatura sulla zona interessata. Per l’escoriazione di terzo grado, è possibile che il medico possa decidere se applicare anche dei punti di sutura, onde evitare ulteriori sanguinamenti, e bendare la ferita per evitare il contatto con germi e batteri che potrebbero causare infezione. Se l’escoriazione, è stata provocata dal contatto con un oggetto ferreo, è preferibile recarsi al pronto soccorso ed effettuare un’iniezione di antitetanica, per ovviare alla contrazione della patologia, questo se non si è già effettuata un vaccino protettivo. Se si avverte dolore, a causa dell’urto, lo stesso medico, potrà suggerire pomate o spray analgesici, che riducano il gonfiore, attenuando il dolore. Anche l’escoriazione, prevede dunque delle precise regole per essere curata e necessita di uno specifico trattamento, per evitare che la pelle resti cicatrizzata o che si contraggano particolari tipi di infezione.
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