Artrosi

L'artrosi

L’artrosi si colloca tra le malattie reumatiche inizialmente meno considerate come invalidanti per l’individuo. Tra tutte le malattie appartenenti a questa branca, essa era considerata in maniera minore rispetto alle artriti infettive, o pseudo tali. L’artrosi era, tempo fa, una malattia sottovalutata, considerata non pericolosa, quasi innocua, una sorta di “decorso naturale” attraverso il quale era probabile che si passasse, superata l’età della giovinezza. Queste superficiali valutazioni, sono state poi riconsiderate più e più volte. Per decenni, sono stati effettuati numerosi studi sull’artrosi attraverso i quali sono state smentite le teorie riguardanti questa malattia, e modificate radicalmente le percezioni mediche rispetto ad essa. L’artrosi è una malattia a tutti gli effetti, dovuta all’alterazione della cartilagine. La progressione stessa della malattia può essere sia accelerata che lenta. L’artrosi, può presentarsi a qualsiasi età. E’ generalmente più diffusa nei soggetti di età avanzata, che hanno già di base, maggiori difficoltà nei movimenti, ma può presentarsi anche in soggetti giovani. Oggi giorno l’artrosi colpisce circa quattro milioni di persone. E’ una malattia molto diffusa, che porta in moltissimi casi all’invalidità, infatti lo Stato attualmente, versa milioni solo ed esclusivamente per chi è affetto da patologie come questa. Questa malattia, ha di contro oggi numerosissime cure e numerose metodologie di risoluzione che favoriscano una guarigione parziale, o comunque un miglioramento del tenore di vita. Non esiste tutt’oggi una cura che garantisca un recupero completo da questa patologia. La ricerca nel settore reumatologico è cresciuta, com’è cresciuto l’interesse nei riguardi dell’investimento rispetto alla malattia stessa.
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Le cause

artrosi alle maniL’artrosi è una malattia riguardante le articolazioni. Essa si presenta quando avviene un’alterazione della cellula della cartilagine, delle ossa, delle strutture tendinee, dei legamenti e dei muscoli. Le cause principali di questa malattia sono ancora da appurare. La Ricerca sta effettuando numerosi studi per poter dare una risposta a questa domanda. In linea di massima, l’artrosi viene considerata la naturale conseguenza di una malformazione, di un trauma, o di malattie riguardanti l’apparato osseo tendineo, la muscolatura o i legamenti. L’artrosi non presenta una sintomatologia precisa. Il dolore è il primo e unico campanello d’allarme, che suona solo ed esclusivamente quando la malattia è in stato aggressivo avanzato. Esistono casi in cui la malattia può presentarsi senza sintomo alcuno e in assenza di dolore. Sono i casi in cui la patologia non si colloca ancora in uno stadio avanzato, ma iniziale. Il sapere d’averla contratta è una fortuna. Nella maggior parte dei casi, l’artrosi viene scoperta attraverso radiografie che vengono effettuate per ragioni differenti. Il dolore è solitamente acuto e costante, presente soprattutto in fase di movimento. Tende ad assopirsi solo durante il risposo notturno, o in fase di immobilità totale. Per suddette ragioni, l’artrosi è considerata oggi una malattia oltremodo invalidante. Essa impedisce la fluidità dei movimenti, sia che essa colpisca le mani, le gambe, la colonna vertebrale. La naturale conseguenza di questa patologia è la perdita di movimento e la conseguente perdita di autonomia. Ci sono artrosi che colpiscono solo per un determinato periodo di tempo, e artrosi che portano all’invalidità totale. L’artrosi non è una malattia causata da un’infiammazione: quest’ultima però può presentarsi, nel caso in cui la patologia presenti delle complicanze in fase di decorso. In questo caso, l’infiammazione si potrà manifestare con gonfiore della parte interessata, dolore acuto e costante anche in fase di riposo, e formazione continua di liquido. Questa patologia può essere una naturale conseguenza di malformazione, o di un trauma. In linea di massima, non può essere considerata una malattia genetica. L’artrosi, può dipendere anche dalla pratica sportiva. E’ stato testato e provato che molte persone che praticano sport a livello agonistico, tendano ad essere maggiormente inclini a problematiche del genere reumatico. Lo sport, praticato con leggerezza di tipo non agonistico, non risulta essere pericoloso in alcun modo. Di contro, lo sport agonistico, che richiede una pratica diversa, più complessa e totalizzante, può risultare minaccioso per la salute dell’individuo in questo senso. Questo accade perché negli sport agonistici, la pratica eccessiva, ed il carico che spesso si pone sulle articolazioni stesse risulta essere eccedente. E’ importante sapere che non esiste una terapia preventiva per questa patologia, ancora oggi come ancora oggi non esiste una terapia curativa. Tutte le informazioni che si possono avere in merito, è importante assimilarle, affinchè la malattia venga evitata, o quantomeno riconosciuta, nei limiti del possibile.

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Dove colpisce e come curarla

malattia degli anzianiLa cura di questa malattia varia a seconda del dolore. Gli antidolorifici solitamente vengono prescritti solo in casi gravi, per evitare che il paziente soffra eccessivamente, ma essi non risultano curativi rispetto all’avanzare della malattia. Se la malattia porta dolore sono in situazione di sforzo, o in situazioni comunque sporadiche, il reumatologo tenderà a non prescriverli, e stabilirà una terapia alternativa con altri farmaci idonei. Le cure mediche ad ogni modo, tendono a creare la base per un miglioramento della malattia, ma non la sconfiggono del tutto. I soggetti che soffrono di artrosi imparano a convivere con la malattia, imparano a comprendere cosa fare quando avvertono i primi sintomi del dolore,apprendono, nel tempo e col tempo a spingersi non oltre un certo limite. L’artrosi è di una malattia invalidante, ma il linea di massima questa invalidità, dipende nettamente dalla regione colpita. Se l’artrosi si presenta ad esempio alle articolazioni riguardanti la mobilità, come le ginocchia, o le anche, la conseguenza naturale sarà camminare in maniera trascinata e difficoltosa. E’ certamente questa un tipo di artrosi parecchio fastidiosa. Nel tempo, con l’avanzare della malattia, il corpo diventa sempre meno fluido nei movimenti, e sempre più pesante. L’immobilità è poi conseguente alla difficoltà di movimento e al peso corporeo anche, che tende progressivamente ad aumentare in maniera proporzionale rispetto al tempo trascorso da fermi. L’artrosi alle mani o ai polsi, è invalidante per qualsiasi età, per tutto ciò che si fa con le mani. Poiché esse costituiscono il naturale prolungamento del nostro corpo e poiché, le mani tendono ad essere sempre parte di ciò che facciamo, questa malattia nel corso del tempo e con il suo avanzare potrebbe provocare seri danni anche psicologici per chi si sente impedito anche nell’afferrare un oggetto o nel provare dolore per farlo. L’artrosi alle mani colpisce generalmente le donne, che hanno un’età compresa tra i quaranta e i sessant’anni. Questa malattia, inoltre, viene spesso associata all’osteoporosi, o anche alla menopausa che comunque comporta notevoli scompensi nella vita di una donna. L’artrosi non segue una linea precisa e continua, ma varia e si presenta in vari stadi da soggetto a soggetto.


Artrosi: Gli esercizi adatti e l'artrosi cervicale

radiografia ginocchio con artrosi Chi soffre d’artrosi, deve necessariamente porre al proprio reumatologo le domande per le quali desidera una risposta. I soggetti affetti da artrosi, magari non in fase iniziale, ma col passare del tempo si chiedono come si evolverà la loro malattia, come dovranno comportarsi in caso di dolore; si chiedono se guariranno, quali progetti potranno fare per il futuro. Si chiederanno in forma ansiogena quali progetti potranno realizzare e se la malattia, ne costituirà un impedimento. Si chiederanno come potranno risolvere il loro problema, e soprattutto se lo risolveranno. E ancora come si sentiranno col passare degli anni. Le domande sono tutte legittime, tutte giuste. Ad ogni domanda inoltre deve corrispondere una risposta, una verità, che sia quantomeno parziale, e una conoscenza reale della propria situazione personale. Il reumatologo, ha questo particolare compito, quello di inquadrare clinicamente la situazione personale del soggetto per poi stilare una diagnosi ed una cura. Il medico in questione, dovrà inoltre redigere una lista delle cure alternative (se esistono), e supportare anche emotivamente il paziente in caso di sconforto, senza però mai illuderlo in maniera eccessiva. Dovrà inoltre suggerire degli esercizi utili che possano essere eseguiti anche comodamente a domicilio, e che aiutino il paziente a riacquistare una parziale mobilità. L’esercizio, non solo aiuta a ritrovare la normalità, ma sollecita una certa positività nel paziente che lo pratica. Anche chi sa di non poter mai guarire completamente, tende a rincuorarsi attraverso la pratica fisica, riuscendo in un certo qual modo ad acquisire la visione di una prospettiva di vita maggiormente serena e positiva. Questo fatto è di fondamentale importanza: demoralizzarsi è naturale per chi prova dolore e si circoscrive ad una vita impossibilitata in moltissime cose, ma è anche vero che è importante ritrovare una dimensione positiva, per affrontare meglio il percorso della malattia. Molte persone, per evitare di provare dolore, non effettuano gli esercizi terapeutici. Questo atteggiamento pauroso è negativo solo ed esclusivamente per il paziente. Se il dolore è acuto, è bene consultare il proprio medico. Se invece risulta essere sopportabile, è meglio seguire una terapia farmacologica ed una alternativa terapeutica.

L’artrosi maggiormente diffusa nei paesi occidentali attualmente è quella cervicale. Questo tipo di artrosi, colpisce le vertebre del collo impedendo i movimenti e provocando anche mal di testa e nausea. Le cause di questa specifica patologia, sono svariate: gli sport molto rischiosi e traumatici, sono da annoverarsi tra le peggiori cause. La boxe e il rugby ad esempio, risultano essere molto pericolosi a tal proposito. Anche la pratica di alcuni lavori pesanti portano a problemi come l’artrosi cervicale. Gli impedimenti conseguenti a questa malattia sono numerosi, tra cui, il muoversi fluidamente anche solo per voltarsi indietro.



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