In genere le posizioni dei sostenitori dell’urinoterapia e di chi non ritiene che questa pratica abbia un fondamento scientifico sono diametralmente opposte. Nel primo caso l’urina viene considerata un vero e proprio elisir salutare che consente di curare e prevenire il manifestarsi di molte patologie, se non di qualunque malattia. Infatti, secondo i sostenitori di questa terapia alternativa, consente di curare in maniera naturale disturbi che vanno dai semplici raffreddori a patologie degenerative neurologiche come il morbo di Parkinson. Queste posizioni sono legate all’importanza che rivestiva l’urinoterapia nell’antichità: infatti l’urina veniva definita acqua santa, frutto della vita oppure nettare celeste. Al giorno d’oggi i sostenitori di questa pratica la ritengono un distillato del sangue in quanto viene prodotta dai reni attraverso il filtraggio ematico. Invece le posizioni contrarie ritengono che l’unica utilità che possa avere l’urina in campo medico sia nell’essere sottoposta ad analisi per fini diagnostici.
Si ritiene che la pratica dell’urinoterapia sia legata ad alcuni antichi riti Indù della tradizione tantrica, che la ritenevano una potente tecnica afrodisiaca perché l’urina fuoriusciva dagli organi riproduttori. Nella medicina etrusca, greca e romana l’assunzione di urina per via orale serviva per curare alcune malattie, come le patologie della pelle e le ferite da morso. Tra i sostenitori antichi di questa pratica si ricordano i medici Ippocrate e Galeno e lo studioso Plinio il Vecchio. Nelle culture asiatiche l’assunzione della propria urina era un’attività diffusa e ancora oggi viene eseguita in parte dai monaci tibetani. In particolare è comune a diverse culture l’utilizzo dell’urinoterapia per curare i disturbi della pelle, la formazione delle rughe e la secchezza dell’epidermide. Infatti bisogna tenere a mente che l’urina è composta dal 95% di acqua, mentre la parte restante è rappresentata da sostanze metaboliche di scarto derivanti dal filtraggio del sangue che però possono avere potenzialità terapeutiche. Di conseguenza possono consentire una buona idratazione dell’organismo.
I sostenitori dell’urinoterapia non ritengono l’urina un prodotto di scarto, ma, al contrario, un distillato del sangue le cui componenti sono state selezionate tra gli elementi più efficaci per la cura dell’organismo. Di conseguenza la propria urina risulta un vero e proprio medicinale naturale, dalle grandi proprietà terapeutiche e a costo zero. Secondo i sostenitori di questa terapia alternativa il liquido contiene antibiotici, anticorpi, sali minerali e vitamine. Al tempo stesso bisogna tenere a mente che questa pratica si basa sulla credenza che la placenta nella quale si sviluppa il feto sia costituita prevalentemente da urina. Per questo motivo l’urinoterapia consente di rinforzare il sistema immunitario di un individuo, guarire ferite e bruciature, rendere morbida, vellutata ed elastica la pelle. In ogni caso, per poter intervenire su qualunque disturbo ( fisico, emotivo o psicologico) si deve assumere sempre la propria urina.
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