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La legge italiana prevede due tipi di divorzio, quello congiunto e quello giudiziale, vogliamo a tal proposito approfondire quest'ultimo e capire cosa accade ai due coniugi quando c'è di mezzo il divorzio giudiziale. Mentre quello congiunto solitamente vede d'accordo entrambi i coniugi, insieme hanno le idee chiare su tutto ciò che comporta questa separazione, nel caso del divorzio giudiziale non è così. L'accordo tra i due coniugi non sussiste e probabilmente perché la causa scatenante è molto più grave. Il divorzio congiunto può essere richiesto dalla coppia quando entrambi i componenti si ritrovano a non essere più innamorati e quindi non c'è un conflitto persistente tra di essi. La situazione invece cambia notevolmente quando si parla di divorzio giudiziale, in questo caso è solitamente un membro della coppia che decide di divorziare per un comportamento non idoneo e corretto tenuto dall'altro coniuge. La situazione poi può complicarsi ulteriormente quando il coniuge citato in giudizio non ha intenzione di concedere il divorzio, qui i tempi si allungheranno notevolmente e sarà compito del giudice capire a fondo come poter gestire al meglio tale situazione.
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E' necessario nel divorzio giudiziale che i coniugi si presentino con un proprio avvocato, il ruolo di quest'ultimo è molto importante, in base infatti alla sua bravura il divorzio giudiziale può risolversi positivamente per l'uno o per l'altro. Si arriva quindi ad intraprendere la strada del divorzio giudiziale quando la coppia non riesce ad ottenere nessun tipo di accordo sull'ammontare dell'assegno divorzile, sulla divisione dei beni residui, sull'assegnazione della casa familiare e sull'affido della prole. Qui devono necessariamente intervenire gli avvocati per garantire il giusto accordo tra le parti, sarà però alla fine il giudice a decidere, in base alle varie accuse e ai comportamenti dei due coniugi, a decretare il vincitore della causa. Il tutto procederà come un normale processo, dove all'accusa sarà contrapposta la difesa, soprattutto se uno dei due coniugi è stato l'artefice della fine del matrimonio. Che si tratti di tradimento, di atto di violenza, di motivazioni ancora più gravi, c'è sempre un colpevole quando si avviano le pratiche per il divorzio giudiziale.
Come bisogna procedere durante un divorzio giudiziale? Innanzitutto bisognerà rivolgersi ad un avvocato, questo procederà con la presentazione del ricorso ed avrà anche il compito di riportare, non solo le generalità dei coniugi, ma anche tali dati: esposizione dei fatti e degli elementi di diritto, riportare la presenza di figli leggittimi, illeggittimi o adottivi, le conclusioni sulle quali si basa il ricorso per il divorzio ed infine i vari mezzi di prova che ha intenzione di presentare. Quando sarà presa visione di ciò il Presidente del Tribunale di appartenenza dei due coniugi, fisserà la prima udienza di comparizione. Da qui parte praticamente l'intero processo del divorzio giudiziale e durante la prima udienza il Presidente del Tribunale deve necessariamente tentare la conciliazione tra i due coniugi, una mossa che però praticamente non va mai a buon fine, soprattutto se la motivazione che ha spinto uno dei due coniugi a divorziare è piuttosto forte e pesante. Il più delle volte quindi la conciliazione non va mai a buon fine, qui poi toccherà emanare un'ordinanza in cui sono indicati i provvedimenti urgenti e provvisori nell'interesse dei coniugi, ma principalmente dei figli. La sentenza finale del divorzio giudiziale avviene nel tribunale di competenza e con la supervisione di ben tre giudici. Quello che la sentenza deve precisare è: assegno di mantenimento a favore del coniuge o della prole, affido dei figli con conseguenti tempi di visita, la destinazione dei beni di proprietà e della casa coniugale. Chiaramente però può esserci anche una sentenza non definitiva a causa di un'istruttoria lunga e complessa, oppure quando uno dei due coniugi non accetta la decisione presa dal tribunale, qui dovrà però ricorrere all'appello immediato. I tempi del divorzio giudiziale possono prolungarsi anche oltre i due anni.
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