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La Candida attacca solitamente le parti esterne della mucosa orale ma, nei casi di immunodepressione, l'infezione si può estendere più all'interno quindi all'apparato digerente e respiratorio. La maggior parte dei pazienti non presenta sintomi particolari, in altri casi può esserci bruciore, alterazioni del gusto e fastidio alla gola. Tra le candidosi orali più comuni c'è quella acuta pseudo membranosa che colpisce bambini (mughetto) ed anziani, manifestandosi sull'interno delle guance, sul palato e sulla gola. Il paziente presenta delle placche bianche sulla mucosa orale, morbide o dall'aspetto gelatinoso, cioè le colonie fungine della Candida. La candidosi eritematosa è spesso localizzata sulla superficie della lingua con zone eritematose. La patologia acuta è spesso provocata da terapie antibiotiche mentre quella cronica colpisce soprattutto il palato di pazienti con dentiere mobili e causa bruciore esacerbato da alimenti speziati e caldi. La glossite romboidea mediana è un tipo di candidosi orale con un'estesa zona eritematosa al centro della lingua. La cheilite angolare provoca ragadi con eritema agli angoli della bocca. In questa patologia è coinvolto anche lo Staphylococcus aureus oltre alla Candida.
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Esistono tipologie di candidosi più rare come quella cronica iperplastica e quella muco-cutanea. La prima è frequente nei fumatori e si manifesta anch'essa spesso sulla mucosa degli angoli della bocca. Le lesione bianche non sono colonie fungine ma un'iperproduzione di cheratina come difesa dell'organismo contro i dannosi metaboliti della Candida, tra cui le cancerogene nitrosamine. Tali lesioni non si possono togliere per sfregamento come nella candidosi pseudo membranosa. La candidosi orale muco-cutanea è altrettanto rara ed è differente dalle altre forme descritte in quanto presenta alterazioni della mucosa, della pelle e delle unghie con placche ed eritemi, granulomi ed ipercheratosi (verruche). La patologia è cronica, colpisce individui immunodepressi ed è possibile che sia associata a malattie come il morbo di Addison, l'ipoparatiroidismo e disturbi del metabolismo del ferro.
Il semplice esame clinico è generalmente sufficiente per effettuare la diagnosi di candidosi orale, tuttavia in caso di dubbi il medico può ricorrere ad un tampone per un esame microbiologico. Bisogna però precisare che la Candida è presente anche in individui sani e quindi l'esame potrebbe non dare la sicurezza che si tratti di candidosi. Un metodo di diagnosi più sicuro è lo striscio su vetrino colorato con l'acido periodico di Schiff, oppure con idrato di potassio, e poi osservato al microscopio. Nei casi iperplastici (più rari e gravi) si procede con una biopsia ed un esame istologico per escludere eventuali displasie o neoplasie. La terapia della candidosi comprende l'impiego di farmaci antimicotici topici (miconazolo, nistatina, amfotericina B). I tempi di guarigione sono di una o due settimane ma si preferisce prolungare la terapia per alcuni giorni anche dopo che manifestazioni e sintomi sono scomparsi. Nei casi di candidosi orale resistente ai farmaci topici o nei pazienti con grave compromissione del sistema immunitario, vengono utilizzati farmaci per via sistemica (ketoconazolo, itraconazolo, fluconazolo).
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