Dismenorrea

Dismenorrea primaria

La dismenorrea primaria è più frequente rispetto a quella secondaria e sta ad indicare un insieme di sintomi che compaiono durante o in prossimità delle mestruazioni, ma che non hanno cause organiche. Entro una certa misura, la dismenorrea primaria è fisiologica: compare entro un anno dal menarca, raggiunge l'apice della sua gravità intorno ai 16-17 anni, per iniziare ad attenuarsi dopo i 20 anni. A volte scompare dopo la prima gravidanza. Il principale sintomo della dismenorrea primaria è il dolore in prossimità della regione pelvica e all'addome. Tale sintomo, però, può essere accompagnato da vari disturbi che variano da donna a donna: sbalzi d'umore, stanchezza, mal di schiena, mal di testa, diarrea sono solo alcuni. I sintomi insorgono qualche ora prima delle mestruazioni e scompaiono dopo 1 o 2 giorni. Tali disturbi possono essere contrastati con un trattamento sintomatico a base di antidolorifici e antinfiammatori, come FANS o paracetamolo.
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Dismenorrea secondaria

Apparato riproduttore femminile La dismenorrea secondaria, a differenza di quella primaria, può comparire con il menarca oppure improvvisamente in qualsiasi momento della vita della donna. Essa è causata da un disturbo che affligge gli organi genitali femminili ed è caratterizzata dalla persistenza del dolore durante tutta la durata delle mestruazioni. In questo caso la dismenorrea può essere accompagnata da altri sintomi, come dispareunia, ossia dolore vaginale durante e dopo i rapporti sessuali, e metrorragia, ossia perdite ematiche provenienti dall'utero che si verificano tra una mestruazione e l'altra. Le più frequenti cause di dismenorrea secondaria sono l'endometriosi, ossia la presenza di tessuto endometriale in sedi diversi dall'utero, la stenosi della cervice uterina, ovvero il restringimento del collo dell'utero, e una qualsiasi forma di malattia infiammatoria pelvica. Anche neoplasie, sia benigne che maligne, possono causare dismenorrea.

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Cause e fattori di rischio

dolore mestruazioni La causa del dolore mestruale, in assenza di altre patologie organiche, è da ricondursi alla necessità della muscolatura uterina di contrarsi per espellere il tessuto endometriale ormai disfatto. A volte tale contrazione è talmente intensa da compromettere l'irrorazione sanguigna dell'utero, provocando così crampi piuttosto intensi, che compromettono la motilità della donna. Un'alta concentrazione di prostaglandine è associata alla sintomatologia dolorosa, essendo esse le fautrici chimiche delle contrazioni. Non sono noti gli elementi che incidono sulla presenza o meno di dismenorrea primaria nei vari soggetti, ma esistono alcuni fattori di rischio individuati su base statistica. Giovane età e menarca precoce sono piuttosto frequenti in caso di dismenorrea. La menorragia, ossia il flusso mestruale piuttosto abbondante, è un altro importante fattore di rischio. Sembra esistere anche una certa familiarità alla patologia. Un indice di massa corporea (BMI) fuori norma, sia troppo basso che troppo alto, incide sulla probabilità di accusare la sintomatologia correlata alla dismenorrea. Gli abusi sessuali sembrano essere collegati alla patologia come fattore predisponente.


Trattamento e consigli

Donna usa borsa dell'acqua calda Il trattamento farmacologico della dismenorrea primaria è essenzialmente sintomatico e prevede la somministrazione di antinfiammatori e antidolorifici. Quando è possibile, alcuni ginecologi prescrivono la pillola anticoncezionale, in quanto questa inibisce l'ovulazione e, dunque, diminuisce la contrattilità uterina durante le mestruazioni. Molte donne, inoltre, trovano sollievo dal dolore e da eventuali altri sintomi stando sdraiate e applicando una fonte di calore sull'addome o la zona pelvica. A questo proposito una borsa dell'acqua calda costituisce uno strumento ideale e di facile reperibilità. Esistono anche esercizi e tisane in grado di prevenire o diminuire i sintomi correlati alla dismenorrea. Sembra che il rapporto di omega 3 e omega 6 possa influire sulla produzione di prostaglandine, causa dei dolori provocati dalla contrazione uterina. Durante le mestruazioni, dunque, è bene preferire cibi ricchi di omega 3 a discapito di quelli con omega 6.




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