Quando ci si accorge di avere delle perdite vaginali gialle, è importante individuare il lasso di tempo in cui si hanno, perché risulta molto indicativo per capire una probabile causa fisiologica o patologica. Se infatti le perdite perdurano da diverso tempo ed in maniera più o meno costante, rilasciando anche un cattivo odore, bisognerà ipotizzare un'infezione e chiamare subito il proprio ginecologo. Qualora invece le perdite vaginali si limitassero a pochi giorni al mese, corrispondenti ai giorni di ovulazione, si potrebbe anche soprassedere, soprattutto se non emanano cattivo odore. E' importante non utilizzare rimedi naturali, lavande o qualsiasi altra applicazione locale, perché in caso di diagnosi di laboratorio potrebbero comprometterne i risultati e rendere difficile la scelta della terapia adeguata. Affidatevi sempre al vostro medico di fiducia.
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Una visita ginecologica annuale dovrebbe essere di routine per ogni donna in età fertile, ma spesso ci si trascura arrivando dal ginecologo solo quando strettamente necessario. Nel caso di perdite vaginali gialle la visita ginecologica specialistica risulta davvero indispensabile ad ottenere una diagnosi di certezza ed una successiva terapia adeguata.La paziente viene sottoposta a visita clinica ginecologica, durante la quale con un tampone vaginale viene prelevato un campione del muco giallo. Il tampone viene poi inviato ad un laboratorio di competenza che provvederà ad esaminarlo per stabilire l'eventuale presenza di agenti patogeni, batterici, micotici o virali. Solo a seguito di tale esito, il ginecologo potrà stabilire il tipo di terapia a cui la paziente dovrà sottoporsi per eliminare il problema.
Una volta stabilito con diagnosi di certezza che le perdite vaginali gialle sono effettivamente associate ad un processo patologico infettivo in atto, il medico può finalmente impostare una terapia corretta e mirata.Nel caso si tratti di un'infezione batterica il ginecologo prescriverà antibiotici selettivi, in grado di agire specificatamente verso il batterio isolato e nella zona vaginale; nel caso invece si tratti di un'infezione fungina, il medico si avvarrà dell'utilizzo di antimicotici specifici, spesso associandoli anche ad antibiotici generici, perché le due infezioni frequentemente coesistono. In molti casi potrà anche prescrivere delle lavande da eseguire a casa e dei fermenti lattici da assumere per via orale, per aiutare a ripopolare la microflora batterica vaginale dei batteri saprofiti indispensabili.
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