Calazio terapia

Che cos'è il calazio e perchè si forma

Il calazio è visibile e riconoscibile, in quanto si tratta di un'escrescenza dura, arrossata e gonfia che si può formare in un punto qualsiasi della palpebra o della plica palpebrale. La causa è imputabile a un malfunzionamento temporaneo delle ghiandole che, per vari motivi tipo un periodo di stress o una malattia con abbassamento di difese immunitarie, improvvisamente producono più sebo di quanto possano drenarne e questo si accumula e cistifica. Il calazio si presenta come una cisti ed è spesso duro, fastidioso e dolorante. I più esposti a questo disturbo sono i bimbi, per la loro abitudine a sfregarsi gli occhi con le mani sporche ma anche chi lavora molte ore in ambienti insalubri o polverosi. A volte la patologia resta idiopatica ossia non riconducibile a nessuna causa ma semplicemente un accumulo di sebo che ha ostruito i pori e si è seccato e indurito al di sotto dell'epidermide.
Calazio

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Sintomi e prime cure

Calazio palpebra inferiore Il calazio esordisce, solitamente, con un fastidio o prurito. Col passare delle ore si infiamma e s'ingrossa progressivamente fino a maturare, nel giro di un giorno o due, in una pallina di dimensioni visibili spesso caratterizzata da un nucleo biancastro. E' molto simile a un grosso foruncolo pieno di pus. La zona intorno alla cisti si arrossa, si gonfia, risulta calda al tatto e provoca fastidio o leggero dolore. Solitamente, il calazio, proprio perchè derivante da un processo naturale di produzione di sebo, guarisce spontaneamente in due o tre giorni. All'esordio del calazio è possibile tentarne l'autocura utilizzando impacchi di acqua o camomilla calda, evitando di sfregare o grattare la zona e di esporsi ad agenti irritanti quali polvere e vento. Se entro un paio di giorni il problema non accenna a diminuire è indispensabile rivolgersi al medico che valuterà la possibilità di instaurare una terapia farmacologica.

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Calazio terapia farmacologica

Mettere il collirio Nel caso in cui il calazio non regredisca spontaneamente in breve tempo è necessario rivolgersi a un medico oculista per un consulto. Solitamente, in prima istanza, lo specialista tenta una cura dolce e poco invasiva, a base di farmaci. A volte la scelta ricade anche sull'omeopatia. In supporto all'eventuale cura farmacologica l'oculista consiglierà un'attenta igiene dell'occhio, con soluzioni saline o prodotti da banco disinfettanti per la zona oculare e potrà suggerire di continuare a fare degli impacchi caldi con camomilla. E' molto importante evitare, nella fase acuta, di grattarsi o strofinarsi perchè, oltre a provocarsi dolore, questo potrebbe irritare ancora di più la zona già provata dall'infiammazione e peggiorare la situazione, rendendo i tempi di cura molto più lunghi. Sarebbe consigliabile anche riposare più possibile gli occhi perchè aggiungere stanchezza o secchezza oculare nel momento di picco del calazio acuirebbe il fastidio. Naturalmente, fino a risoluzione del problema, vanno evitate lenti a contatto, make up e creme cosmetiche.


Intervento chirurgico

Chirurgia occhio Esiste la remota evenienza che, dopo un'attenta visita e un tentativo di cura farmacologica, l'oculista decida di dover intervenire chirurgicamente per rimuovere un calazio resistente ai farmaci e che non accenna a sparire da solo. In alcuni casi, se l'escrescenza è piccola, il paziente può decidere di imparare a conviverci ed evitare, così, l'operazione. In altri, se la cisti è grande o è posizionata in modo ostico, la rimozione è la scelta migliore. L'intervento di calazio terapia consiste nell'escissione del calazio e di una piccola porzione di tessuto circostante che potrebbe essersi infettato. Non è un intervento particolarmente complicato e di solito non richiede ricovero perché si pratica ambulatorialmente. Sicuramente, dopo, è consigliato qualche giorno di riposo ma in linea di massima, nel giro di una settimana, si possono riprendere tranquillamente tutte le proprie abituali attività.




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