Olio di sansa

Come si ricava l'olio

L’olio di oliva è un prodotto ricavato dal frutto delle olive, o dalla raffinazione delle stesse, o ancora mediante processi di estrazione con solvente. L’olio, viene prodotto a seguito della raccolta delle olive stesse. In passato la raccolta stessa, veniva effettuata mediante dei bastoni che servivano a percuotere i rami, consentendo la caduta dei frutti. Le tecniche di raccolta, con il passare degli anni hanno subito profonde modifiche. Oggi viene effettuata ancora manualmente, mediante l’ausilio di pettini che consentono di selezionare le olive migliori. Questo tipo di raccolta prevede un dispendio di tempo notevole, ma è sicuramente accurata e precisa. Dalla raccolta delle olive più sane e mature, si ricavano i migliori oli extravergini, dal gusto delicato e morbido. Altra metodologia di raccolta delle olive, avviene mediante l’utilizzo di macchine specifiche, che rilevano sensorialmente solo le olive pronte alla raccolta. Il processo più delicato è quello dell’estrazione: suddetto processo, prevede due tipologie di estrazione, quella fisica e quella chimica. Il primo tipo di estrazione, viene utilizzata per la produzione di oli delicati e raffinati, mentre il secondo tipo di estrazione si basa essenzialmente su processi di tipo chimico, mediante i quali, si ottengono oli meno pregiati, tra cui, l’olio di semi e l’olio di sansa.
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Tipologie di estrazione

estrazione dell'olio E’ proprio lo specifico processo di estrazione a distinguere i diversi tipi di olio: gli oli extravergini, sono prodotti con estrazione prettamente manuale, mentre gli oli si semi e di sansa, sono frutto di un processo chimico. Nello specifico, la sansa, è la purea delle olive che rimane a seguito di un’estrazione. Questa sostanza viene lavorata in appositi sansifici, dove per mezzo di prodotti chimici, viene ricavato un olio grezzo, il cosiddetto olio di sansa. Questo olio, non è destinato alle tavole infatti, necessita di ulteriori processi di raffinazione prima di divenire commestibile. L’olio grezzo, viene infatti destinato ad un processo di raffinazione che lo trasforma in un olio di sansa di oliva raffinato. Questo tipo di olio, è considerato comunque non commestibile. Solo con l’aggiunta del naturale olio di oliva, suddetto olio di sansa, diviene olio di oliva di sansa. Quest’ultimo è considerato digeribile, dunque commestibile. E’ sostanzialmente questa la differenza tra gli oli da tavola e gli oli destinati a differenti processi di lavorazione prima di diventare assimilabili.

  • olio di oliva Condimento che non manca in nessuna casa e in nessuna dieta, l’olio di oliva si ricava dalla lavorazione delle olive appena colte. La raccolta delle olive avviene nel periodo compreso tra ottobre e no...

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Olio di oliva

olio di oliva L'olio di sansa e di oliva presentano notevoli differenze. L’olio di sansa, conserva un tasso molto alto di acidità, per cui, può essere considerato l’olio ideale per le fritture, avendo tra l’altro un costo nettamente inferiore. Inoltre, conserva le medesime proprietà dell’olio di oliva, con la sola differenza, che i valori nutrizionali ed i benefici, risultano essere ridotti essendo l’olio di sansa più pesante e lavorato diversamente. Questo olio è dunque considerato scarso e poco nutriente rispetto all’olio di oliva. L’olio di oliva extravergine, è un olio leggero, dal gusto rotondo, gradevole, delicato. Viene destinato all’uso culinario, per il condimento di verdure, per la lavorazione dei dolci, per la preparazione delle carni, per la cottura. E’ un olio versatile, che insaporisce i piatti, amalgama i sapori, ingentilisce il palato, rende un piatto unico e gustoso. L’olio di oliva è ottenuto con una lavorazione manuale, quindi è un olio per cosi dire “puro”. L’olio di oliva extravergine, viene utilizzato anche a scopo terapeutico e benefico. Essendo un prodotto assolutamente naturale, ricco di grassi, proteine, vitamine oligoelementi, l’olio apporta all’organismo una serie notevole di benefici. Esso è leggero, quindi perfetto per qualsiasi tipo di dieta. Usato con moderazione, l’olio di oliva contrasta il colesterolo considerato cattivo, favorendo di contro, l’innalzamento di quello buono. Riduce il rischio di infarti: questo perché, l’olio oliva, tende a migliorare il funzionamento del sistema linfatico, favorendo la circolazione sanguigna e consentendo un buon funzionamento del sistema cardio-vascolare. L’olio di oliva consente inoltre una migliore concentrazione, contenendo vitamine e minerali, esso contrasta il manifestarsi di malattie come l’arteriosclerosi. L’olio di oliva fa bene al cuore, alla testa al corpo.


Olio di sansa

L’olio di sansa, assomiglia per certi versi all’olio di semi: le assonanze maggiori infatti, sono da riscontrarsi con questo olio piuttosto che con quello di oliva. L’olio di semi, non è ottenuto dal frutto delle olive. L’olio di semi, è utilizzato in campo alimentare, ma anche in quello della cosmesi e infine nel settore farmacologico. I semi, sono specificatamente ricavati da alcuni fiori o da altri frutti, come i girasoli, le arachidi, la soia, il mais, il frumento. Questi oli si adattano poco alla frittura e si adattano meglio al condimento, per cui risultano essere similari agli oli di oliva per l’uso, mentre presentano delle affinità con l’olio di sansa per quanto riguarda i benefici. Gli oli di semi, devono essere rettificati, poiché l’acidità risulta essere elevata e anche perché questi tipi di oli presentano dei difetti nella tonalità di colore e nell’odore che spesso è eccessivamente forte. Altra caratteristica comune alla lavorazione delle sanse, è quella dell’utilizzo di specifici solventi chimici. Gli oli infatti, vengono lavorati con dei prodotti che ne favoriscono l’estrazione in maniera più semplice. Come avviene per l’olio di sansa, per l’olio di semi viene usato uno specifico solvente, ovvero l’esano, che consente ai semi di produrre tutto l’olio necessario. Questa soluzione viene poi filtrata e distillata. Il processo di lavorazione dell’olio di semi, è dunque identico a quello dell’olio di sansa. Questo processo di produzione, è fondamentale perché l’olio non potrebbe essere altrimenti estratto: sia la sansa che i semi, anche se sottoposti a pressatura, non produrrebbero olio pur contenendolo. L’unica metodologia è quella chimica. Ovviamente, come sottolineato sopra, suddetta metodologia non favorisce la conservazione delle proprietà dell’olio. L’olio di sansa, viene utilizzato per spennellare le teglie, o anche per la preparazione degli snack. E’ un olio chiaramente meno costoso, ma certamente meno salutare. E’ importante conoscere i prodotti che arrivano dalle nostre tavole, poiché essi, pur essendo similari tra loro (come nella metodologia di produzione), presentano sostanziali differenze.


Scegliere l'olio giusto

come lavorare l'olio L’olio è ricco di grassi, anche l’olio di sansa risulta essere particolarmente grassoso. L’olio in eccesso, potrebbe portare l’aumento del colesterolo, è quindi il rischio di andare incontro a malattie al sistema cardio-vascolare. L’olio in eccesso può comportare problematiche relative all’apparato digerente. La scelta dell’olio è dunque fondamentale, è importantissima. L’olio di sansa, non è ricco di vitamine, dunque non apporta benefici alla pelle, come l’olio di oliva. Quest’ultimo è anche utile per i capelli, sia utilizzato direttamente sulla cute, sia utilizzato dall’interno. L’olio costituisce infatti un idratante molto potente per il cuoio capelluto, mentre l’olio di sansa è possibile trovarlo in altri prodotti per la cosmesi, ma non apporta i medesimi benefici. L’olio di sansa è ricco di acidi grassi e di acido linoleico. Scegliere bene l’olio ed essere a conoscenza delle sue notevoli proprietà non è un particolare da trascurare. Alimentarsi bene, per vivere meglio è una regola importantissima per la salute e la bellezza del nostro corpo.




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