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Un classico delle tisane, famoso per la sua capacità di stimolare la diuresi. Ha anche effetti positivi a livello biliare ed epatico. Naturalmente possiamo usare le foglie fresche nelle insalate o nelle frittate; molto efficace è poi il decotto a base di foglie e radici essiccate. Sono sufficienti 5 g in una tazza, da far bollire per almeno 10 minuti.
Agisce in maniera completa su fegato e reni stimolando la diuresi e riducendo significativamente gli stati infiammatori. È particolarmente indicata a chi soffre di gotta, di reumatismi e dolori articolari. Le tisane a base di quest’erba si trovano facilmente in erboristeria: si consigliano fino a 3 tazze al giorno.
Queste radici, dallo spiccato sapore amaro, sono preziosissime per la nostra salute. Bisognerebbe consumarle, cotte, almeno una volta alla settimana: il contenuto di inulina favorisce il transito intestinale e la selezione di un buon microbiota. Ottimo anche il loro succo perché stimola il fegato: sono sufficienti 2-4 cucchiaini/die per non più di 4 giorni.
Un’erba comune allo stato spontaneo. Le foglie vengono usate comunemente in cucina. I bellissimi fiori blu sono ottimi freschi come decorazione; da secchi, diventano un ingrediente di tisane e decotti (20 g/l). Favoriscono la sudorazione e sono un forte stimolo per il fegato. Vanno usati però con cautela da chi è soggetto a problemi epatici.
Questa erba, diffusa nei prati, ha interessanti capacità depurative perché stimola e regola l’azione del fegato e della cistifellea. Possiamo usarne tutte le parti in infusione, da assumere 2-3 volte al giorno. Efficace è anche la polvere, sciolta in acqua e presa regolarmente, quindici minuti prima dei pasti.
Comune nelle nostre composizioni invernali, è uno scrigno di virtù: ha proprietà diuretiche e drenanti ed è consigliata a chi soffra di calcoli renali e cistiti. Di solito si usano i rami freschi, raccolti da piante non trattate. È sufficiente una manciata in un litro d’acqua, da lasciare in infusione per 5 minuti.
Questi arbusti spontanei vengono in aiuto di chi voglia perdere peso. Ci aiutano a proteggere il fegato e a stimolare diuresi e funzioni intestinali. Ottimo è il succo ricavato dai frutti, ma il massimo si ottiene dalla tintura madre o da foglie e germogli essiccati. È sufficiente lasciarne in infusione 3 gr in una tazza, per circa 10 minuti.
Aromatica tra le più conosciute, è anche una preziosa officinale. È ottima per stimolare la secrezione della bile e quindi per facilitare la digestione, specialmente degli alimenti grassi. Possiamo usare l’olio essenziale od optare per una tisana di foglie fresche, da lasciare in infusione per 5 minuti.
Conosciuto già nell’antichità per i suoi effetti positivi sul fegato: stimola il rinnovamento dei tessuti riducendo l’impatto di epatiti e cirrosi. La parte più utilizzata sono i semi secchi, passati al mortaio. Possiamo aggiungerli alle pietanze o usarli per un decotto:3 g in 200 ml d’acqua, da lasciare sobbollire per circa mezz’ora.
Una delle officinali più famose. Usata per le sue virtù calmanti, induce anche rilassamento nell’intestino, favorendo il transito e l’eliminazione delle scorie. Possiamo raccogliere noi stessi i fiori, in zone poco inquinate, o acquistarli in erboristeria. Da essiccati sono ottimi per tisane, da consumare anche 4 volte al dì.
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