Il paziente deve trovarsi in posizione supina, mentre il terapista, dovrà stabilizzare la caviglia ed effettuare contemporaneamente una leggera pressione sulla tibia. Questa manovra, apostrofata come test del cassetto anteriore, prevede una manovra successiva inversa, apostrofata come manovra del cassetto posteriore. In questo caso, il terapista, dovrà mantenere il dorso del piede, effettuando una leggera trazione sulla tibia posteriore. Questi test, facilitano la diagnosi, e stabiliscono l’entità del danno e possibili lesioni o rotture legamentose. Il test mediale, viene effettuato sempre con il paziente in posizione supina, con una semi rotazione intorno allo stesso asse della caviglia; suddetto test, permette di valutare eventuali lesioni ai legamenti deltoidei. In presenza di distorsione, le terapie sono differenti: è necessario attendere circa ventiquattro ore prima di sistemare ed immobilizzare l’articolazione, o di procedere con una manovra terapeutica. Per alleviare il dolore, il gonfiore e l’illividimento, è importante portare del ghiaccio a contatto con l’articolazione interessata. A seguito delle obbligatorie ventiquattro ore, è necessario effettuare una radiografia dell’articolazione interessata, per stabilire eventuali fratture, danni ai legamenti nascosti. Per curare una distorsione, è necessario procedere con cautela, effettuando principalmente tutti i test possibili, prima di procedere con l’immobilizzazione. Se il danno è lieve, sarà sufficiente applicare un tutor, e mantenere la gamba a riposo, o il braccio a riposo. Se l’articolazione è stata danneggiata a partire dai legamenti stessi, si manifesterà un illividimento sul punto di passaggio dell’arteria che si colloca all’interno dei legamenti stessi, (a causa della sua stessa rottura), che comporterà una sorta di tumefazione e rigonfiamento. In questo caso, è preferibile effettuare un bendaggio allo zinco con immobilizzazione dell’articolazione per circa cinque o sei giorni. Se la distorsione, tende ad escludere eventuali patologie articolari inerenti al tessuto osseo, è possibile procedere con una terapia riabilitativa, che prevede l’utilizzo del laser o di piccole scariche di correnti, che servano a riequilibrare e riassestare l’ossatura e i legamenti. Al trattamento farmacologico e terapeutico, è necessario sommare un trattamento morbido che si basi su esercizi che semplici come i seguenti: 1) porre sotto la pianta del piede un pallone di cuoio duro, ed effettuare una rotazione oraria e antioraria, lasciando scivolare l’oggetto sotto tutta la superficie del piede. 2) In posizione supina, stendere al massimo la punta del piede in avanti, ed effettuare una contrazione delle dita, per poi rilassare la muscolatura. In piedi, porre un cuscinetto di gomma, al di sotto dei piedi, ed effettuare delle pressioni sul piano sagittale. Oltre agli esercizi, è importante rafforzare la muscolatura dei glutei e delle gambe, o delle braccia, per ovviare ad eventuali ripercussioni e recidive sulla zona interessata dalla distorsione.
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