Eritropoietina

Che cosa è l'eritropoietina e usi clinici

L’eritropoietina o fattore stimolante l’eritropoiesi (ESF) agisce sulle cellule stimolanti determinando la loro differenziazione in cellule eritroidi. Può attivare l’adenilciclasi (enzima localizzabile nella superficie interna della membrana plasmatica) con successiva produzione di AMPciclico (molecola solubile, citosolica). Attiva altresì la produzione sequenziale di alcuni tipi di RNA, la sintesi del DNA e modifica il microambiente favorendo, nei tessuti emopoietici, la vasodilatazione e la vasoproliferazione con derivante iperplasia eritroide (aumento del numero dei globuli rossi). Nel 1989 la Food and Drug Administration ha permesso l’uso dell'eritropoietina per il trattamento dell’anemia cronica da insufficienza renale e per le anemie da deficienze proteiche (gravidanza, malattie infettive, AIDS, neoplasie). Il suo uso è consentito anche per i pazienti trapiantati con midollo osseo.
Come agisce l'eritropoietina

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Impiego dell'eritropoietina nelle discipline sportive

L'eritropoietina è molto conosciuta per via del suo uso in ambito sportivo come sostanza "dopante". Dopo uno sforzo prolungato i muscoli necessitano di ossigeno per bruciare gli zuccheri e, di conseguenza produrre energia. I globuli rossi trasportando ossigeno ai tessuti ottimizzano le prestazioni fisiche negli sport che richiedono resistenza quali il ciclismo e lo sci di fondo. L’uso dell’eritropoietina in questo campo si è rivelato molto pericoloso: l’aumento dei globuli rossi abbassa infatti la fluidità del sangue incrementando la componente corpuscolare (ematocrito) con un aumento della pressione arteriosa (ipertensione) e la potenziale formazione di trombi. Una normativa di legge ne vieta espressamente l'uso in ambito sportivo anche se casi eclatanti (Pantani, Schwazer) dimostrano come la legge venga spesso elusa a favore di interessi economici.

  • Epo globuli rossi L'eritropoietina è un ormone normalmente prodotto da alcuni organi del corpo umano che ha la funzione di regolare l'eritropoiesi cioè la produzione di globuli rossi.Per questa sua azione viene prodott...

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Effetti collaterali dell'eritropoietina

eritropoietina I possibili effetti collaterali dovuti a trattamento con l’eritropoietina sono: - rischio elevato di sviluppare fenomeni trombo- embolici, a prescindere dal valore di ematocrito raggiunto, per eventuale inibizione dei fattori della coagulazione o per incremento dell’ematocrito per emoconcentrazione (innalzamento della concentrazione del sangue per accrescimento numerico, sia assoluto che relativo, dei globuli rossi); - aumento delle resistenze vascolari a livello cerebrale con invecchiamento precoce di queste strutture; - ipertensione arteriosa con sclerosi vascolare (nei diversi organi come fegato, polmoni e reni), elevato rischio di infarto cardiaco ed encefalopatia ipertensiva (conseguenza acuta dell'ipertensione grave che si manifesta con cefalea, obnubilamento del sensorio, confusione o stato di intorpidimento); - leucoencefalopatia (malattia del cervello rappresentata dalla compromissione della sostanza bianca); - convulsioni (raramente).


Eritropoietina: Cenni storici sulll'eritropoietina

Nel 1905 il Professor Paul Carnot e la sua assistente Clotilde Deflandre ipotizzarono che un fattore umorale, che chiamarono emopoietina, aveva la funzione di regolare la produzione di globuli rossi. L’ematologo John Adamson e il nefrologo Joseph W. Eschbach analizzarono le varie forme di insufficienza renale e il ruolo dell’ormone naturale EPO nella creazione dei globuli rossi. Nel 1968 Goldwasser e Kung cominciarono a purificare l’EPO, tramite tale processo si poté identificare e isolare il gene. Un ricercatore della Columbia University scoprì poi come sintetizzare l’EPO. Nel 1985 Lin e Jacobs isolarono il gene dell’eritropoietina e riuscirono a caratterizzarla per la ricerca e per la produzione. Iniziò successivamente la produzione industriale di EPO ricombinante umana per il trattamento dell’anemia.



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