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Fino a qualche anno fa l'efedrina veniva impiegata quotidianamente come farmaco decongestionante nasale, come broncodilatatore e come spurgante per l'asma. Ancora oggi la naturopatia e la fitomedicina ne fanno largo uso per le sue proprietà benefiche tra le quali la capacità di migliorare la soglia della concentrazione, la facoltà di far rientrare l'appetito e quindi favorire il dimagrimento, l'effetto rilassante nei casi di asma e ipotensione. Come conseguenza dell'assunzione regolare di efedrina si nota anche il dilatamento delle pupille, ecco perché molti studenti ne fanno largo uso in modo naturale con il tè di efedra. Ma l'uso e l'abuso di questo potente alcaloide provocano anche sintomi nervosi come le allucinazioni, lo stress, l'insonnia, la nevrosi e la psicosi. A lungo andare, inoltre, l'efedrina può anche creare assuefazione e dipendenza.
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L'efedrina ha effetti simili a quelli di caffeina e addirittura delle anfetamina e della cocaina, cui è chimicamente simile pur non essendo vietata. In primis l'efedrina accelera il metabolismo aumentando la produzione di catecolamine. Questo genera energia e potenza additiva nei muscoli e in generale in tutto il corpo, facendo così dell'efedrina un vero e proprio elisir per gli sportivi di ogni disciplina che la utilizzano per migliorare le proprie performance. Inoltre è scientificamente provato che l'efedrina abbia un effetto anoressizzante: inibisce l'appetito perché aumenta il senso di sazietà, di conseguenza assumere questo alcaloide regolarmente equivale automaticamente a dimagrire. Ma gli effetti collaterali di un abuso dell'efedrina sono di gran lunga maggiori dei suoi benefici, ecco perché a certe dosi è considerata doping e l'uso sconsiderato è vietato e punito a norma di legge.
L'efedrina è un eccitante alcaloide, il suo uso aumenta notevolmente la pressione arteriosa e la frequenza dei battiti cardiaci, per cui un abuso può portare l'ipertensione e la tachicardia, fino a provocare anche un arresto cardiaco e un infarto. Effetti collaterali sono stati riscontrati nella letteratura medica anche sull'apparato urinario con una certa ritenzione vescicale dello sfintere. Si notano anche altri disturbi connessi all'overdose da efedrina come conseguenze sull'apparato digerente, disturbi di tipo gastrointestinali, febbre, nausea, vomito e stipsi. Dal punto di vista del sistema nervoso, un sovradosaggio può provocare irrequietezza, nervosismo, allucinazioni, nevrosi. Assumete efedrina soltanto se necessario e sotto stretta osservazione medica. Rispettate la posologia indicata dal medico e consultate un professionista alla comparsa dei primi effetti collaterali.
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