Le tipologie di alopecia non cicatriziale ereditarie sono oltre 120 e nella maggior parte dei casi riguardano difetti genetici. Alcune riguardano solo la caduta dei capelli mentre altre coinvolgono anche altri organi. Tra le forme acquisite più diffuse c'è l'alopecia androgenetica che interessa soltanto i capelli delle aree superiori e anteriori della testa. Una volta era ritenuta causata dal sebo in eccesso ma accurati studi hanno dimostrato che la seborrea è un fenomeno associato e nemmeno sempre presente. La forma non cicatriziale areata è caratterizzata dalla formazione di chiazze prive di capelli. La forma areata totale porta alla perdita totale di tutti i capelli. La tipologia areata universale coinvolge invece tutti i peli corporei. Esiste anche una forma psicogena e la tricotillomania (spezzare i capelli da sé) diffusa tra bambini e adolescenti. Il telogen effluvium porta a caduta di capelli senza chiazze.
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Le forme di alopecia cicatriziale ereditarie sono numerose ma poco studiate scientificamente perché piuttosto rare. Alcune tipologie derivano da altre malattie, come l'aplasia cutis congenita, che si manifesta con ulcere e emorragie, è dovuta a un problema genetico nel corso della vita fetale. L'incontinentia pigmenti, una patologia fatale per l'uomo, presenta un'alta percentuale di alopecia cicatriziale. Altre forme di caduta dei capelli rare sono la porocheratosi di Mibelli (un difetto di cheratizzazione) e l'epidermoliosi bollosa distrofica che può coinvolgere il cuoio capelluto. Le tipologie cicatriziali acquisite più diffuse sono il lichen planopilare (forma eritematosa), il lupus (malattia autoimmune) e la pseudoarea di Brocq (con piccole zone prive di capelli). Le cause di queste forme cicatriziali possono essere di tipo traumatico o chimico o dovute a ustioni di varia natura.
L'alopecia androgenetica comincia con un graduale e un inizialmente impercettibile assottigliamento dei capelli. I capelli persi sono pochi alla volta ma con il passare degli anni le aree vuote diventano sempre più evidenti. La patologia colpisce l'80% degli uomini, il 35% delle donne fertili e il 50% di quelle in menopausa. Nel maschio la caduta comincia generalmente sulle anse frontali (stempiatura) e in seguito la sommità del capo. Poi la caduta coinvolge anche il centro. La donna subisce un diradamento nella zona centrale e solo successivamente nella parte frontale. In rari casi si assiste a sintomi come prurito o bruciore. In base agli individui la calvizie può diventare totale, nel qual caso restano i capelli solo ai lati e sulla nuca, o quasi totale. Questa forma di caduta dei capelli nella donna non è così grave e si limita più che altro a uno sfoltimento.
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