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La durata della mononucleosi infettiva è all'incirca di 10 giorni, ma può variare a seconda di molti aspetti: la presenza contemporanea di altre infezioni e uno stato depresso del sistema immunitario del soggetto, rischiano di allungare i tempi di recupero. Il primo passo da seguire per ridurre la durata della malattia è sicuramente il riposo: il corpo necessita di recuperare le forze, quindi di stare a letto e al caldo per tutto il decorso della malattia. Anche l'alimentazione svolge un ruolo essenziale nel recupero della salute: una dieta ricca di frutta e verdura accompagnata da un'importante assunzione di liquidi, aiuta le nostre difese a contrastare il virus. Insieme alle cure naturali, il medico può decidere di prescrivere alcuni farmaci che possono sopratutto lenire il dolore. Ad esempio ci sono farmaci analgesici ed antinfiammatori, antipiretici, che abbassano la temperatura, e FANS, che aiutano i nostri meccanismi di difesa.
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Fortunatamente i sintomi della mononucleosi, nella grande maggioranza dei casi, passano velocemente, anche senza l'ausilio di farmaci. Se la mononucleosi avesse una durata prolungata, quindi un periodo maggiore di 10 giorni, potremmo riscontrare diverse complicanze. Le principali sono sicuramente la splenomegalia, cioè un ingrossamento innaturale della milza, l'encefalite, l'epatite fulminante e l'infezione faringo-tonsillare: questa è la meno grave e può essere contrastata dall'uso di antibiotici, sconsigliati invece durante la normale durata della mononucleosi. La durata della fase acuta quindi è cruciale, bisogna seguire i consigli del medico e uno stile di vita sano: dunque va evitato il consumo di alcolici, bisogna smettere di fumare e moderare l'assunzione di sostanze eccitanti come il caffè. Tutti questi accorgimenti rendono la durata della malattia più breve e impediscono la comparsa, seppur piuttosto rara, di complicanze pericolose.
La durata della mononucleosi può dunque terminare con la fase acuta, ovvero in 10 giorni. Ci sono dei casi in cui la malattia può lasciare il segno anche per diversi mesi dopo la prima fase: possiamo continuare a sentire una stanchezza generale o mal di testa. La guarigione necessita quindi di più tempo per essere completata: il virus approfitta dei momenti in cui il soggetto presenta un sistema immunitario depresso, come durante un periodo di stress o una riabilitazione da altre malattie. Per poter quindi scongiurare un ulteriore prosieguo della mononucleosi, il medico consiglia di evitare qualsiasi attività fisica che comporti grandi sforzi per almeno i due mesi successivi alla fase acuta: questo è un fattore determinante negativo nella vita di un atleta ad esempio. Da ciò si evince l'importanza del fattore tempo nella mononucleosi: per non rischiare di allungare il periodo invalidante della malattia, è bene tenere a mente innanzitutto la prevenzione dell'infezione e in secondo luogo uno stile di vita sano.
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