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Il fuoco di Sant'Antonio si preannunica con un senso di torpore o un formicolio circoscritto ad una zona del corpo definita: in pochi giorni la zona interessata si arrossa e si riempie di bolle ravvicinate, simili nell'aspetto a quelle della varicella; esse si distribuiscono lungo il decorso del nervo in cui il virus si era andato a rintanare (solitamente sul torace, dietro la schiena, lungo le costole), formando una sorta di cintura, che spiega anche la denominazione della malattia, poiché Zoster in greco antico significa proprio cintura. A differenza di quanto avviene nel caso della varicella, le eruzioni cutanee del fuoco di Sant'Antonio non prudono ma generano forte dolore e bruciore, a cui possono accompagnarsi febbre, dolori alla testa e allo stomaco. La malattia è contagiosa ma è bene sapere che può essere infettato solo chi non ha mai avuto la varicella e in caso di contagio si ammalerà appunto di varicella, non di Herpes Zoster.
Il fuoco di Sant'Antonio è sicuramente una delle malattie virali più fastidiose e dolorose, oltre che più comuni, ma in genere in tre o cinque settimane al massimo le difese immunitarie riescono a debellare definitivamente la malattia: il dolore diventa più lieve e sopportabile, fino a spegnersi completamente; le dolorose eruzioni cutanee scompaiono e quasi tutti i pazienti guariscono spontaneamente senza riportare conseguenze per la loro salute. Chi è guarito dal fuoco di Sant'Antonio ne guadagna anche la completa immunità, quindi non potrà mai svilupparlo una seconda volta, sebbene esistano casi piuttosto rari di persone che si sono ammalate di Herpes Zoster più di una volta nel corso della vita. Individuare e curare precocemente il fuoco di Sant'Antonio è molto importante perché rende i sintomi decisamente più sopportabili.
Pur essendo caratterizzato da una guarigione spontanea, il fuoco di Sant'Antonio può essere alleviato da cure che includono creme e unguenti con cui cospargere le eruzioni cutanee; la parte di epidermide interessata dalle bolle va inoltre protetta con garze sterili; può essere utile anche l'assunzione di antistaminici, mentre gli antibiotici servono solo nel caso di infezioni sovrapposte all'Herpes Zoster. Poiché questo virus genera un senso di forte bruciore è consigliabile il ricorso ad antidolorifici, più o meno forti a seconda dell'intensità del dolore. Se esso è molto forte si possono impiegare anche creme e cerotti anestetici, mentre alcuni farmaci antivirali, se assunti nella fase iniziale della malattia, contribuiscono a velocizzarne la guarigione e ridurre di molto il rischio di complicazioni anche pericolose.
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