Salmonella sintomi

La trasmissione della salmonella

La salmonellosi è una patologia che si trasmette tramite il circuito oro-fecale, cioè tramite l'ingestione di alimenti contaminati da feci di soggetti infetti. Gli alimenti più spesso colpevoli dell'infezione da Salmonella sono cibi crudi o poco cotti (poiché il batterio non sopravvive ad un'adeguata cottura) quali: pesce, carne sia rossa che bianca, latticini non pastorizzati e uova. I sintomi della salmonella sono molto fastidiosi per il soggetto infetto ma la patologia normalmente si auto-risolve dopo pochi giorni senza la necessità di presidi farmacologici, solo con un'adeguato introito di liquidi. La patologia si auto-risolve perché l'organismo riesce ad eliminare l'epitelio intestinale infetto tramite le scariche di diarrea e quindi insieme all'epitelio viene eliminato il batterio che vi è ancorato.
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Salmonella sintomi: primo giorno

Pollame crudo salmonella Il batterio ha un tempo di incubazione compreso tra le dodici e le ventiquattro ore dopo l'assunzione del cibo contaminato. Superato questo periodo di tempo il paziente potrà iniziare a presentare prima una lieve sintomatologia con bruciore gastrico e dolori addominali, accompagnati dall'aerografia, cioè la presenza del sapore di zolfo in bocca. Dopo circa dodici ore dalla comparsa di questi primi sintomi il paziente potrà iniziare ad accusare brividi che precedono l'aumento della temperatura corporea e quindi la comparsa della febbre, crampi (spesso dovuti allo stato di disidratazione in cui si trova il paziente), dolori articolari, diarrea o stitichezza e vomito, preceduto in alcuni casi da allucinazioni. L'importanza dei sintomi è dovuta principalmente alla concentrazione del batterio a livello intestinale, quindi questi potranno avere varia intensità a seconda della quantità di batteri presenti.

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    Salmonella: sviluppo e risoluzione della malattia

    curare salmonella Dopo il primo giorno di malattia questa prosegue per almeno altre ventiquattro ore nello stesso modo. Il giorno successivo ai sintomi già presenti nel quadro clinico del soggetto si sommano altre manifestazioni: le feci di questo cambiano consistenza e diventano maggiormente liquide, di colore giallastro e a pH acido, questo causato dalla maggiore perdita di liquidi da parte del paziente e dallo sfaldamento della parete dell'epitelio intestinale come metodo per l'eliminazione del batterio. Dopo qualche giorno la malattia tende ad auto-risolversi tramite l'eliminazione del patogeno con i liquidi corporei, riportando il paziente ad uno stato di salute completo, precedente alla malattia. La salmonella non viene tratta con una terapia antibiotica ma semplicemente con riposo e mantenimento dei livelli di liquidi ed elettroliti nel paziente.


    Dai sintomi della salmonella alla diagnosi

    evitare salmonella Il medico, per una corretta diagnosi, dovrà inizialmente osservare i sintomi della salmonella presenti nel paziente. Grazie a queste manifestazioni potrà capire inoltre a che punto del suo ciclo è la malattia, e contemporaneamente a questo dovrà raccogliere un'accurata anamnesi, che lo aiuterà nella diagnosi. Durante l'anamnesi il paziente potrà indirizzare il medico comunicando gli alimenti che ha assunto prima dell'inizio della malattia e la progressione dei suoi sintomi. La diagnosi della patologia è fondamentalmente clinica, ma questa potrà essere confermata in laboratorio tramite una coprocoltura, cioè un esame che verrà fatto con il rilevamento del patogeno in un campione di feci del paziente infetto. Normalmente la salmonella viene trattata con un semplice reintegro di sali minerali e di liquidi, sia perché si tratta di una patologia autolimitante che per una forte farmacoresistenza, tranne in soggetti immunodepressi nei quali si può tentare una terapia antibiotica.




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