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In alcuni casi, quando dai risultati di un'elettroforesi emergono livelli di gamma-globuline troppo bassi, il paziente può essere affetto da immunodepressione. Le condizioni patologiche associate possono essere: insufficienza renale, infezioni acute e setticemia, sindrome di Cushing e AIDS. Tuttavia, prima di effettuare una diagnosi, occorrono altre analisi, un esame clinico e la valutazione di altri sintomi. Valori di gamma-globuline troppo elevati possono indicare la presenza di una gammapatia policlonale, nella quale l'aumento riguarda tutti gli anticorpi come nelle infezioni ed infiammazioni, sia acute che croniche. I valori alti possono però anche rivelare una gammapatia monoclonale nella quale le cellule produttrici di anticorpi sono anomale e producono in continuazione un unico tipo di anticorpo. Queste alterazioni del sistema immunitario possono essere benigne o maligne.
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Quando l'elettroforesi delle gamma-globuline evidenzia livelli molto al di sopra del massimo considerato normale a causa di una gammapatia monoclonale, il paziente potrebbe essere affetto da malattie gravi come un plasmacitoma o mieloma multiplo (tumore del sangue). Tuttavia occorre dire che l'incremento delle gamma-globuline può anche essere dovuto ad allergie alimentari o ad altre sostanze. Il solo aumento dei valori non rivela da solo alcuna malattia specifica ma è sempre necessario effettuare altri test più specifici. Infatti il paziente potrebbe essere affetto da tante patologie piuttosto differenti e di differente gravità come: citomegalovirus, mononucleosi (malattia del bacio), varicella, cistite, tiroidite di Hashimoto, epatite A, B e C, cirrosi epatica, morbo di Hodkin, tumore al fegato.
In alcuni casi l'elettroforesi delle gamma-globuline con valori sopra la norma indica una gammapatia monoclonale benigna, patologia alquanto comune spesso associata ad infezioni e che regredisce spontaneamente. In altri casi la gammapatia ha un significato incerto e deve essere periodicamente controllata. Quest'ultima condizione è sovente asintomatica e viene scoperta per caso con un'elettroforesi. La gammapatia monoclonale di incerto significato è presente nel 5% della popolazione e nell'11% delle persone al di sopra dei 60 anni. È possibile che con il tempo la gammapatia possa evolvere in una forma meno innocua, per questo è definita "incerta". Occorre quindi effettuare un'elettroforesi ogni 6-12 mesi per almeno 5 anni. Se dopo tale periodo il grado di gammapatia monoclonale resta invariato, molto probabilmente lo resterà per sempre.
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