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Nella maggior parte dei casi il divorzio per tradimento è la motivazione più frequente, quella in cui la mancanza di fiducia spinge inevitabilmente alla fine del rapporto. Purtroppo è sempre più facile essere coinvolti in un tradimento, le distrazioni sono tantissime e la forza di volontà scarseggia sempre più. Non è insomma detto che il tradimento avvenga perché non si ama più la persona sposata, il più delle volte è spinto da un impulso irrazionale, esclusivamente fisico, che però crea un danno dalle enorme proporzioni al matrimonio. Il divorzio per tradimento può essere richiesto in genere dal soggetto tradito, il coniuge che non riesce assolutamente a superare questo difficile periodo della vita coniugale e nella maggior parte dei casi assume una connotazione giudiziale. E’ insomma quasi improbabile che, dopo aver richiesto il divorzio per tradimento, ci sia da parte di entrambi i coniugi la volontà di scegliere la strada del divorzio consensuale, è alquanto raro ritrovarsi in tale situazione.
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La legge come si comporta di fronte ad un divorzio per tradimento? E’ importante che il giudice riesca a studiare in maniera dettagliata il rapporto di coppia, capire quale sia stata la causa scatenante che ha generato il tradimento. Il punto è che spesso, la classica separazione con addebito, con il traditore che si ritrova ad essere punito anche dal punto di vista economico, non è più così semplice da richiedere da parte del coniuge che ha subito il tradimento. Infatti l’atto di infedeltà del coniuge non è spesso la causa reale che ha generato il divorzio per tradimento, può capitare invece che il matrimonio già era in una situazione assolutamente negativa, la crisi quindi era ben che evidente prima del tradimento ed in questi casi non si può punire il coniuge che ha messo in atto il tradimento. Sicuramente si tratta di una battaglia legale alquanto lunga e dolorosa, ma è sempre bene studiare a fondo e nei minimi particolari ogni caso di divorzio per tradimento.
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