Nella maggior parte dei casi i soggetti colpiti non hanno sintomi dolorosi. Più che altro il rigonfiamento sull'occhio dà una fastidiosa sensazione di appesantimento della palpebra, specialmente se si ingrossa molto. Il calazio, inoltre, è comune nei pazienti che soffrono di blefarite, una fastidiosa infiammazione di origine batterica. In questo caso oltre alla formazione della cisti si assiste alla formazione di crosticine sulle ciglia, accompagnata da prurito e bruciore.Il trattamento della patologia dipende dalla gravità della stessa, dal fastidio che la cisti provoca e dall'età del paziente. Al comparire del calazio si cerca di arginarne il gonfiore ricorrendo a metodi naturali come impacchi caldi e lavaggi. Tuttavia, se la cisti cresce e comincia a premere sulla cornea l'unica soluzione è ricorrere all'intervento chirurgico.
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Se il calazio cresce troppo e non accenna a ridursi in maniera autonoma, l'unica soluzione praticabile è l'asportazione. Si tratta di una piccola operazione che viene eseguita dall'oculista in ambulatorio. Al termine dell'intervento, nelle prime ore post operatorie, non è infrequente che il soggetto operato avverta bruciore e gonfiore alla palpebra. In questo caso dovrà applicare colliri specifici prescritti dal medico. Esiste una procedura alternativa all'intervento chirurgico consistente nell'iniezione di corticosteoridi, per favorire lo svuotamento della cisti. Lo svantaggio di questa cura è che provoca lo chiarimento della pelle nell’area trattata e non è quindi indicata per chi ha la cute scura.Per evitare complicazioni, è necessario mantenere sempre una corretta igiene, quindi non toccare la zona malata con mani sporche e lavare spesso gli occhi.
Questa patologia colpisce tanto gli adulti quanto i bambini. Anche in questo caso si assiste all'ostruzione di una ghiandola di Meibonio che impedisce la fuoriuscita del sebo lubrificante. Generalmente si manifesta con prurito, che il bambino cerca di contrastare sfregando con forza l'occhio. In tal modo ottiene però l'effetto contrario perché lo sfregamento, specialmente se fatto con le mani sporche, aumenta l'infiammazione e provoca dolore. Per questo motivo è una buona regola rivolgersi subito all'oculista.Di solito per i bambini non è consigliabile l'intervento chirurgico, poichè deve essere fatto in anenstesia totale, ma è sufficiente applicare impacchi caldi o tiepidi sull'occhio e aspettare la guarigione spontanea, che avviene entro 15-20 giorni. Se ciò non accade si ricorre a una terapia farmacologica fino alla completa guarigione.
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