Igiene dentale

L'igiene dentale e il dentifricio

L’ igiene dentale è la pratica della pulizia della bocca. Essa va praticata quotidianamente per più volte al giorno per prevenire l’insorgere di disturbi come la formazione di placca, tartaro, batteri e carie. La principale causa di queste problematiche infatti dipende proprio da una scarsa igiene orale in primis e da un’alimentazione scorretta. Per una corretta igiene orale è necessario utilizzare determinati strumenti come lo spazzolino, il dentifricio, il filo interdentale e il colluttorio. Il dentifricio è il primo prodotto finalizzato alla pulizia e alla manutenzione dell’estetica dentaria. Questo prodotto ha specifiche funzioni, infatti contribuisce alla rimozione della placca batterica, alla rimozione dei residui di cibo dai denti e infine facilita l’eliminazione dell’alitosi prevenendo anche le malattie gengivali. Il dentifricio si presenta come una pasta o come un gel e presenta diverse composizioni: lo si trova generalmente in un tubo flessibile di materiale plastico e viene posto direttamente sullo spazzolino.

Il primo dentifricio risale al periodo della popolazione Egizia, ovvero al quarto secolo dopo Cristo. I Greci e i Romani in seguito migliorarono le ricette per il dentifricio aggiungendo ad esso abrasivi ricavati dai gusci di ostriche. All’ epoca i denti venivano strofinati con dentifrici e stracci o con ramoscelli di albero. Nel ventottesimo secolo a questa pasta furono aggiunti altri ingredienti come la cannella e l’allume bruciato. Nel novecento, infine, la pasta fu prodotta con acqua ossigenata e bicarbonato e fu associata allo spazzolino da denti. Il dentifricio di oggi è costituito da acqua per circa settantacinque per cento e da ingredienti come il fluoro, il bicarbonato di sodio, lo xilitolo, il fosfato di calcio. Gli aromi in aggiunta sono l’eucalipto, la menta e il timolo. Il fluoro è l’elemento più importante per l’igiene orale, infatti combatte la carie, la placca e il tartaro. Alcuni studi hanno testimoniato che i dentifrici a base abrasiva rimuovono la placca del cinquanta per cento, lucidano lo smalto dentario, ma possono causare piccole abrasioni gengivali. La lucidatura dei denti inoltre, che avviene per azione del fluoro contenuto nel dentifricio, rimuove le macchie dalla superficie dentale ma non sviluppa un’ azione preventiva per problemi seri come la parodontite.

I dentifrici alle erbe sono composti da elementi naturali e definiti come biologici. Molte persone hanno deciso di passare dal dentifricio artificiale a quello naturale proprio per i benefici che questo comporta. I dentifrici alle erbe ,infatti, non contengono coloranti, aromi artificiali o sostanze sintetiche. Questo tipo di prodotto è preferito soprattutto da chi soffre di allergie, poiché le formulazioni a base di erbe naturali non entrano in alcun modo in contrasto con i principi allergenici. Gli ingredienti più importanti dei dentifrici a base di erbe sono la mirra che combatte i batteri che generano la placca, la salvia che protegge le gengive riducendo la possibilità di infiammazioni a cui queste sono soggette, la camomilla che riduce le infiammazioni del tratto orale. Oltre a questi tre ingredienti è importante annoverare l’ eucalipto che ha un’ottima funzione sbiancante e inoltre combatte l’alitosi, le gengiviti e le macchie dentali. Fondamentalmente gli igienisti dentali non raccomandano i dentifrici alle erbe, perché all’interno della pasta per la pulizia dei denti è necessario che si trovino piccole quantità di fluoro che generalmente combatte l’insorgenza della carie. L’efficienza dei dentifrici alle erbe, infatti, non è stata ancora clinicamente testata ed è per questo motivo che in linea di massima è preferibile utilizzare un dentifricio classico.

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Lo spazzolino da denti

controllo dentaleLo spazzolino da denti è il primo strumento adatto all’igiene orale, poiché consente di eliminare le impurità, i residui di cibo, la placca e i batteri. Esso ha una conformazione essenziale in quanto è composto da setole di fibre sintetiche di lunghezza simmetrica o asimmetrica legate ad un manico ergonomico. Gli spazzolini da denti sono disponibili in diverse forme e dimensioni. Generalmente vanno cambiati ogni due o tre mesi, poiché sulla base della testina e fra le setole si annidano numerosi batteri che possono danneggiare i denti nel momento in cui lo spazzolino entra in contatto con essi. Solitamente gli igienisti dentali raccomandano uno spazzolino con setole morbide, poiché quelle dure possono rovinare lo smalto e apportare dei tagli alle gengive. Lo spazzolino da denti per essere perfettamente pulito, non va utilizzato da più persone e va sostituito ogni tre mesi perché le setole sono soggette all’ usura. I denti vanno lavati circa tre volte al giorno, mezz’ ora dopo i pasti. In particolare la sera è importante ricordarsi di praticare l’igiene dentale, poiché proprio durante la notte il Ph della bocca diventa più acido e la saliva da sola non riesce a ridurre la proliferazione dei batteri. Una spazzolatura dei denti dura mediamente trenta minuti e va fatta in un certo modo. Contrariamente a quanto di pensa i denti non vanno spazzolati in maniera orizzontale, da destra verso sinistra e da sinistra verso destra. In questo modo infatti, lo sporco verrà portata da una parte all’altra del dente e finirà per intrappolarsi automaticamente negli interstizi dai quali sarà difficile rimuoverlo. I denti vanno spazzolati in maniera verticale, ovvero dalla gengiva verso il basso e dal limite dentario verso la gengiva stessa. Lo spazzolino deve essere inclinato di quarantacinque gradi verso la gengiva ed i movimenti dovranno essere piccolissimi, poiché tutti i solchi tra dente e dente dovranno essere attraversati dalle setole. Il manico dello spazzolino va sempre tenuto orizzontalmente e una volta raggiunto il centro della bocca deve insistere sull’arcata interna che viene spesso dimenticata durante la pulizia. In questo modo le quattro facciate dei denti saranno sufficientemente pulite. Anche la lingua va spazzolata con movimenti vibratori e veloci. Infine si prosegue al risciacquo.

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Filo interdentale e colluttori

spazzolare i denti Per una completa pulizia orale è corretto usare il filo interdentale. Solitamente se ne tagliano circa quaranta centimetri e si pone il filo fra dente e dente tenendolo fermo con gli indici. Una parte del filo rimane fuori dalla bocca, l’altra dentro. Il movimento corretto consiste nel far strisciare il filo fra le superfici dentarie formando una sorta di lettera C. Generalmente il filo interdentale aiuta a rimuovere tutti i residui di cibo che non sono stati eliminati dalle setole dello spazzolino. Questo strumento può essere utilizzato anche una sola volta al giorno.

Il colluttorio, infine, può essere adoperato sia dopo l’utilizzo del filo interdentale sia in caso di ferite presenti nel cavo orale come per esempio nel caso ci siano punti di sutura. I risciacqui orali devono essere eseguiti per circa cinque minuti a denti stretti, affinché il liquido disinfettante attraversi tutti gli spazi interdentali. Il colluttorio è un antisettico e anti-placca che aiuta a prevenire carie, gengiviti e alito cattivo. Anche i colluttori come i dentifrici hanno una base di fluoro per combattere la carie e la placca. In linea di massima il colluttorio viene utilizzato anche per rimuovere muco che ristagna nelle cavità della gola. Non tutti i dentisti però consigliano un uso spasmodico di questo prodotto. È infatti stato clinicamente testato che un colluttorio, contenente anche minime percentuali di alcol, aumenta il rischio di cancro alla gola soprattutto nei tabagisti e negli alcolisti. Esistono infatti diversi effetti collaterali come le erosioni dentali o le intossicazioni da alcol nei bambini. Il colluttorio può essere usato tranquillamente una volta a settimana per una disinfezione totale della bocca. I principi attivi del prodotto sono una forte azione antibatterica e antisettica. Gli ingredienti del colluttorio sono: il timolo, l’eucaliptolo, il fluoruro, il perossido di idrogeno e lo xilitolo. Il colluttorio può essere anche prodotto in casa : è noto infatti che l’acqua calda mescolata al sale costituisca un ottimo trattamento per le lesioni orali, in particolare quelle gengivali e quelle prodotte dall’estrazione di denti.


Igiene dentale: Conseguenze di una scarsa igiene dentale

pulizia dei denti Una scorretta igiene orale comporta una serie di problematiche quali la carie e la parodontite. La carie è un processo distruttivo che attacca la polpa del dente. È un problema che non va trascurato perché può propagarsi a tutta la dentatura. Inizialmente la carie attacca lo smalto, quindi la superficie dei denti portando ad una demineralizzazione di essi. Successivamente la carie intacca la polpa del dente perché si apre una strada attraverso la dentina. Essa si presenta con una macchia scura inizialmente asintomatica. Generalmente il primo segnale di carie è dato dallo smalto che cambia colore, perdendo la sua lucentezza e guadagnando opacità. Quando la carie ha attaccato la dentina si presenta la macchia e mano a mano che si avvicina alla polpa insorgono i sintomi tipici come l’ alitosi , il dolore al dente e sensibilità al caldo e al freddo. Le carie possono anche trasformarsi in ascessi dentari se non vengono curate in tempo. La prima causa della carie è una scarsa igiene orale e l’acidità della saliva.

La parodontite è un’ infiammazione dei tessuti parodontali, i quali si staccano dall’alveolo in seguito all’ingrossamento e al sanguinamento dalla gengiva. La prima causa di questa malattia parodontale è la placca batterica : una pellicola giallognola che si forma sulla linea gengivale, composta da batteri e residui di cibo. La placca genera a sua volta il tartaro, una patina dura ricca di tossine che attacca il dente e infiamma le gengive. Altri fattori predisponenti, oltre alla scarsa igiene dentale, sono il fumo, lo stress, la gravidanza, l’uso di droghe e antidepressivi. Questa patologia può essere curata mediante una corretta igiene orale e mediante un monitoraggio continuo e costante da parte di un igienista dentale. Il dentista opera con una pulizia sottogengivale della placca e del tartaro nella tasche gengivali e con una pulizia radicolare di tutto il dente che viene levigato e reso meno attaccabile.



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