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Alcuni individui hanno difficoltà ad addormentarsi: questi vengono presi dall’insonnia solo in una prima fase. Dopo alcune ore, si addormentano e riescono poi a riposare per un certo numero di ore. Altri individui invece, si addormentano facilmente, per poi svegliarsi all’improvviso, e anche più volte durante le ore del sonno. Entrambi i disturbi, sono riconducibili all’insonnia stessa, e alla mancata produzione di melatonina. Quando questa viene a mancare, si possono presentare disturbi del genere. La sua regolare secrezione, o la sua assimilazione tramite integratori, e dunque un suo incremento in caso di carenza, migliorano la qualità del sonno, ripristinando la regolarità dei ritmi biologici dell’organismo stesso, e quindi anche del sonno. La sindrome dell’insonnia, può dipendere da una serie di fattori diversi, e quasi sempre può essere risolta con l’aumento della produzione di melatonina. L’insonnia è causata da preoccupazione, stress, ansia. Soggetti che soffrono emotivamente, sono tendenzialmente maggiormente soggetti ad un mancato sonno, e sono invece di contro, maggiormente inclini a nervosismo, e attacchi d’ansia o panico. Allo stesso modo, alcuni soggetti, soffrono d’insonnia, a causa dello stile di vita e dei ritmi biologici sfalsati che li portano a dormire poco e male, o ancora a dormire poco di notte e molto di giorno. I ritmi stessi di vita, determinano ed influenzano moltissimo quelli dell’organismo, intaccando in un certo qual modo il benessere dell’organismo. Anche il lavoro, può influenzare o determinare l’insonnia. Infatti, coloro che lavorano di notte, sono costretti a restare svegli e quindi a riposare durante il giorno. Il loro ritmo biologico è determinato dalla necessità. Sempre il lavoro, influenza e determina l’insonnia e la sindrome del jet lag. Individui che sono soggetti a causa del loro lavoro, e cambiamenti continui di fusi orari, sono portatori sani di questa sindrome. Le hostess ad esempio, sono le maggiormente inclini a questo tipo di problematica, a causa dei continui viaggi e dei continui sbalzi biologici e temporali. Questa sindrome, non solo comporta insonnia, e difficoltà nel riposare bene, ma influenza anche l’appetito, e comporta nervosismo e suscettibilità continue. Questa problematica, assolutamente molto comune per chi svolge una determinata professione, può essere almeno parzialmente risolta dall’assunzione di melatonina. Questa molecola, se viene a scarseggiare nella produzione stessa da parte dell’organismo, può comunque essere assimilata tramite alcuni integratori, che ne favoriscono il ripristino e di conseguenza il buon funzionamento dell’organismo stesso.
Oltre al valore sedante, la melatonina ha diverse altre funzioni in relazione all’organismo stesso. Sono stati condotti in passato alcuni esperimenti che hanno attestato che questa specifica molecola, ha parecchia influenza sul corpo e sulle prestazioni sessuali. Alcuni test effettuati su alcuni animali da cavia, hanno confermato suddette ipotesi. La melatonina, ha effetti antiossidanti sull’organismo, combatte i radicali liberi, impedendo alla pelle di invecchiare. Un aumento di melatonina corrisponde ad un consequenziale miglioramento fisico. La pelle, appare visibilmente più tonica e più giovane e di conseguenza più bella. La melatonina ha dunque un effetto altamente positivo sull’organismo, in toto, perché favorisce il ringiovanimento e la bellezza. Per quanto concerne la pelle, la melatonina, ha ottimi effetti in quanto favorisce la pigmentazione stimolando in questo modo anche l’abbronzatura. Favorisce inoltre il rinnovamento del cuoio capelluto. E’ stato testato inoltre che questo ormone può essere considerato un valido antitumorale. La melatonina è una valida alleata del benessere del corpo e della mente, di conseguenza è bene assimilarla nel momento in cui il cervello ne diminuisce la produzione stessa, comportando consequenziali problematiche. Sul mercato, la melatonina si trova in compresse. Il dosaggio non può essere considerato fisso, ma varia da soggetto a soggetto, anche in relazione all’età. Le compresse stesse, variano nella grandezza e di conseguenza nel dosaggio: possono essere da un milligrammo, fino ad arrivare a cinque. L’assunzione di melatonina deve essere costante in caso di carenza. Generalmente l’ormone tende ad entrare immediatamente in circolo, mantenendo la sua costanza per circa otto ore consecutive. Una volta svanito l’effetto, la melatonina andrà nuovamente assimilata. Esistono poi degli integratori di melatonina a rilascio graduale, che vanno in circolo più lentamente, ma che mantengono la loro durata nel tempo. Solitamente sono sufficienti pochi grammi di melatonina (circa due), per avere immediati riscontri positivi. Il dosaggio, va preferibilmente prestabilito dal medico curante che dovrà necessariamente scegliere le quantità e le dosi, in base alla scheda medica del singolo paziente.
La melatonina, viene generalmente assunta sotto forma di integratori, in particolar modo individui che hanno superato la soglia dei quarant’anni, e che soffrono di patologie determinate dalla mancanza di suddetto ormone. La melatonina però, va sempre tenuta sotto controllo, perché oltre a numerosi ed importanti benefici, può comportare anche diversi effetti collaterali. La melatonina va assunta in momenti precisi della giornata affinchè produca determinati effetti sull’organismo stesso. L’integratore, va assunto tre ore prima di andare a dormire per poter conciliare il sonno stesso. L’effetto sedante potrebbe essere tardivo in caso contrario. La melatonina può inoltre produrre un importante effetto collaterale: la sonnolenza. Se viene assunto in dosi elevate, si può incorrere nel rischio di addormentarsi anche il giorno successivo, e per i giorni seguenti ancora, si può avvertire una forte sensazione di stordimento. Questo particolare non è sottovalutabile soprattutto per chi svolge determinate professioni. Oltre a questi comuni effetti collaterali, ve ne sono altri, meno comuni, ma comunque spiacevoli, come la tachicardia e la depressione. Generalmente chi assume farmaci per il cuore, non può assumere integratori di melatonina, e allo stesso tempo, chi soffre di disturbi di umore non può esagerare nel dosaggio di questo integratore. L’ormone di melatonina, comporta anche nervosismo, irrequietezza, ansia, secchezza della bocca, scarsa salivazione. Non va assunta da coloro che soffrono di patologie renali o al fegato. E’ stato riscontrato invece un buon risultato nella produzione della melanina in altri ambiti: un aumento di essa, risulta essere terapeutico per l’emicrania, l’ormone infatti induce un grande sollievo alleviando il dolore, sia nei soggetti che soffrono di emicrania cronicizzata, sia nel soggetti che soffrono di emicrania causata dal ciclo mestruale, sia nei soggetti che hanno episodi isolati di cefalee e mal di testa.
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