Le cicatrici

Le cicatrici

La cicatrice è il tessuto fibroso che si forma per colmare le ferite e le perdite di sostanza dei tessuti e degli organi. Il tessuto cicatriziale, infatti, si forma tutte le volte che si verifica un'interruzione della continuità della cute in seguito ad un evento patologico o traumatico.. Alcune cicatrici possono rimarginarsi e quindi scomparire quasi del tutto dall’ epidermide, altre invece possono peggiorare e diventare addirittura nere. Generalmente il punto epiteliale che riporta una cicatrice si presente si presenta con un colorito più chiaro o più scuro rispetto all’epidermide circostante. Sulla cicatrice non sono presenti peli, solchi cutanei o aperture ghiandolari. Generalmente il tessuto cicatrizzato non è mai identico al tessuto a cui la cicatrice stessa va a sovrapporsi. La cicatrice è un tessuto di rimpiazzo e si presenta più piana o più in rilievo rispetto alla pelle. Le cicatrici sono generalmente più sensibili ai raggi ultravioletti, per questo motivo è consigliabile proteggerle sempre dalle esposizioni solari prolungate con una crema apposita ad alta gradazione. Affinché si determini la formazione di una cicatrice, occorrono generalmente due o tre settimane. Durante questo periodo la ferita in questione rimane quasi sempre coperta, per poi mostrarsi alla sbendatura nel suo primario colorito rossastro tipico di una cicatrice fresca. La cicatrice è definitivamente considerata chiusa dopo circa trenta giorni, ma è solo dopo un anno che assume una caratteristica definitiva che le è propria.
cicatrice da sutura

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Tipologie di cicatrici

cicatrice atrofica Il processo di cicatrizzazione può presentare, in linea di massima, delle alterazioni di due tipi : per eccesso e per difetto. Nel primo caso si tratta di cicatrici ipertrofiche , nel secondo caso invece si parla di cicatrici atrofiche. La cicatrice ipertrofica si manifesta quando si ha una produzione di cellule eccessiva e immediata, per cui è quasi sempre gonfia e dolorosa, mentre in quella atrofica il tessuto è spesso insufficiente e quindi volto alla riapertura. La cicatrice atrofica è tipica dei soggetti anemici e astenici. Esistono però altre modalità di cicatrizzazione che comportano la formazione di cicatrici dette inestetiche e cheloidi . La cicatrice cheloide è molto simile a quella ipertrofica, poiché cresce vertiginosamente oltre i limiti della ferita stessa. Questo fatto dipende da una produzione di collagene eccessiva. Solitamente non esistono cure per questo tipo di problematica, l’unica soluzione è costituita dall’ asportazione del tessuto fibroso in surplus tramite intervento chirurgico; tale misura d’ urgenza è ciò che differenzia la cicatrice cheloide da quella ipertrofica. Le cicatrici inestetiche invece possono essere suddivise in differenti tipologie: cicatrice a cerniera, briglia cicatriziale, cicatrice infossata, cicatrice a scalino. La prima e più comune è la cicatrice a cerniera che presenta al di là della cicatrice da taglio piccoli segni e punti di sutura rispetto all’ epidermide. Questo tipo di cicatrice è la diretta conseguenza di una sutura disattenta. Se questo tipo di cicatrice non si presenta eccessivamente larga o ampia, è possibile ridimensionarla avvicinando i lembi dei tessuti con una sutura intradermica. La briglia cicatriziale è una cicatrice lineare che presenta una contrazione lungo il suo stesso asse. La pelle intorno alla cicatrice tende a tirare, infatti, se questo tipo di cicatrice si trova nei pressi di un’ articolazione come il ginocchio o il gomito tende ad impedire i movimenti. La cicatrice infossata va al di sotto del tessuto epidermico. Generalmente questo tipo di ferita viene determinata da un’infezione o dalla riapertura della ferita stessa. Tra tutte la cicatrici menzionate quest’ultima può essere facilmente corretta mediante intervento chirurgico. La cicatrice a scalino, invece, è parecchio in rilievo rispetto all’ epidermide circostante. Questa interessa soprattutto pazienti operati d’ urgenza che hanno subito un taglio o una chiusura immediata.

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Trattare le cicatrici

cicatrice acneica Le cicatrici non possono essere completamente rimosse, ma esistono diversi tipi di trattamenti e tecniche correttive che permettono di migliorarne l’ aspetto estetico. I trattamenti utilizzati fino a qualche anno fa erano particolarmente invasivi, fra questi è giusto ricordare il trattamento a laser, la radioterapia, l’ infiltrazione di collagene e la dermoabrasione. Negli ultimi tempi, invece, le cicatrici vengono trattate con del gel in silicone che le medica e ne consente la riduzione voluminosa. Questo silicone agisce come una sorta di cerotto e viene utilizzato soprattutto per le cicatrici ipertrofiche e cheloidi. Questi cerotti sono stati clinicamente testati, infatti, oltre a proteggere la cicatrice in sé ed a garantirle un aspetto estetico migliore, tendono a rimodellarla favorendo in quella zona la circolazione sanguigna. Inoltre, l’ arrossamento tende a scomparire e il tessuto epiteliale si assottiglia e si confà a quello epidermico circostante. I risultati sono evidenti già dopo un mese dal primo trattamento.

Per chi non potesse permettersi questo tipo di trattamento, può optare per un tipo di soluzione differente, certamente più economica e decisamente pratica. Le cicatrici sono terribilmente antiestetiche sia per gli uomini che per le donne e costituiscono, per la maggior parte delle persone, il ricordo di un’esperienza negativa, un segno visibile e tangibile di qualcosa che è stato. Le cicatrici hanno dunque anche una fortissima simbologia, in un’accezione spesso estremamente negativa. Lasciano il segno dentro, così come fuori, su una parte del corpo che è visibilmente costante e presente. Le cicatrici, per alcune persone non sono piacevoli alla vista e vanno camuffate, soprattutto se queste si trovano in punti del corpo parecchio visibili come il petto, il viso, o anche le gambe. Solitamente si ricorre alla chirurgia estetica, ma come sottolineato sopra, questa risulta essere spesso dispendiosa. In alternativa a questa si può ricorrere ad un trucco specifico che permetta di rendere meno visibili questi inestetismi. In linea di massima ci si può affidare ad un makeup semplice ed economico che si basa su tre facili mosse: il primo step consiste nell’applicazione di un semplice gel per capelli sulla cicatrice stessa , seguito dalla cipria schiarente e dall’ applicazione del fondotinta che già si utilizza per il viso. Può essere utilizzato inoltre anche un correttore che va applicato però sulla zona più spessa della cicatrice con maggior vigore, mentre le zone più esterne vanno demarcate di meno con questo prodotto. È infatti preferibile trattare queste ultime zone maggiormente atrofiche con cosmetici più leggeri. L’ applicazione del correttore permette un gioco di luci ed ombre che confonde la cicatrice con il tessuto epidermico circostante, creando un effetto livellante.


Le cicatrici da acne

cicatrice superficiale Un discorso a parte meritano le cicatrici da acne, le più comuni e diffuse e maggiormente odiate dall’ universo giovanile. Le cicatrici causate dai brufoli, generalmente, costituiscono un fardello psicologico molto pesante che spesso porta a difficoltà nella relazioni interpersonali con conseguente isolamento e anche depressione. In questi casi il primo passo da compiere è il consulto di un dermatologo che potrà decidere a seconda del caso, le diverse opzioni di trattamento da consigliare per migliorare l’ aspetto della pelle. Solitamente le cicatrici da acne sono di tipo atrofico, cioè protendono verso l’interno della cute. Questo accade perché prima della cicatrice si è attivato un processo infiammatorio ed infettivo che ha scavato nell’ epidermide. Le cicatrici acneiche possono essere anche solo superficiali presentandosi come macchie rosse di pochi millimetri di diametro, oppure possono essere lievemente profonde manifestandosi come piccoli buchini che possono arrivare alla grandezza di due centimetri. Generalmente le cicatrici da acne non diventano mai cheloidee. Le cicatrici non possono essere eliminate praticamente del tutto. Ciò che si può fare è giocare sulla luce, esattamente come si fa con le rughe che comunque si presentano come dei solchi sulla pelle. La cicatrice va abbassate, livellata o in altri casi sollevata dalla cute. Le migliori tecniche di dermatologia plastica sono quelle di resurfacing , tecniche di riempimento e operazione chirurgica. La prima tecnica tende a livellare la superficie della cute. Se sulla cicatrice si sono molte lesioni è necessario portare ad abradere tutta l’aria cicatrizzata. Una soluzione fac-simile è quella del peeling chimico. In questo caso viene applicato sulla pelle un acido che distrugge l’ epidermide e parte del derma. Questo tipo di terapia è molto meno aggressiva di quella precedentemente menzionata e determina un miglioramento delle cicatrici depresse. La tecnica di riempimento ha lo scopo di sollevare la cicatrice rispetto all’ epidermide stessa, poiché essa è sprofondata e quindi particolarmente visibile. Vengono eseguite delle iniezioni di filler, portando la parte cicatrizzata a livello. Si può usare anche una base di acido ialuronico o lembi di pelle del paziente stesso. Per un’ ottima efficacia una seduta non è però sufficiente.

Infine la tecnica più invasiva ma anche più efficace è quella del microscollamento dermico, maggiormente utilizzata per le cicatrici da acne cratereiformi e quelle da varicella. Tramite un bisturi si effettua un sollevamento chirurgico della cicatrice seguito immediatamente da un trapianto cutaneo della zona stessa che deve essere poi livellata con trattamenti ambulatoriali. Ovviamente trattandosi del viso è importante affidarsi ad un buon chirurgo plastico. La correzione delle cicatrici non avviene in un tempo breve. A determinare quest’ ultimo è generalmente la tipologia di cicatrice, la sua grandezza e la sua riparabilità. Le cicatrici vanno inoltre trattate solitamente in autunno o in inverno, proprio per evitare le esposizioni ai raggi ultravioletti. Le cicatrici, dunque, di qualsiasi tipo esse siano, sono oltremodo correggibili, o in alcuni casi camuffabili.




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