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Negli atleti si riscontra una frequenza piuttosto bassa rispetto ai valori medi, in quanto l'allenamento facilita l'irrorazione sanguigna e la funzione del muscolo cardiaco, portando al cosiddetto cuore d'atleta. Si tratta di una situazione caratterizzata da un’ipertrofia e un maggior volume con una frequenza cardiaca, sempre in condizioni normali, attorno ai 50-60 battiti al minuto. Infatti, mano a mano che la preparazione fisica e l'allenamento raggiungono livelli considerevoli, il cuore diminuisce la propria frequenza, così da avere un minore logoramento delle fibre. Durante il lavoro muscolare la frequenza cardiaca aumenta gradualmente ma in maniera notevole, in particolare in correlazione con la durata dell'esercizio che viene svolto, con la sua intensità e con le sue caratteristiche specifiche. In soggetti sani praticanti un’attività sportiva, sono stati osservati rialzi di frequenza fino a punte di 320 battiti al minuto. Inoltre bisogna tenere a mente che la frequenza cardiaca per dimagrire varia in base al tipo di esercizio che si sta praticando.
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Durante la pratica del footing è meglio prepararsi gradualmente al lavoro muscolare intenso, in modo da far sì che il cuore sopperisca alle mutate esigenze dell'organismo e ai crescente a flusso di sangue che si verifica a livello dei tessuti. Comunque, all'aumento della frequenza cardiaca può contribuire anche la tensione psichica, ad esempio nei momenti che precedono il via per una gara. Si ha una maggiore accelerazione dei battiti durante gli esercizi di velocità e una minore negli esercizi di forza quali il sollevamento pesi. In questo senso il footing e il jogging permettono un equilibrio ed una regolamentazione della frequenza cardiaca, consentendo la regolarità dell’afflusso di sangue e mantenendo l'elasticità dei vasi sanguigni. La frequenza cardiaca per dimagrire ideale quando si effettuano attività fisiche di almeno 50 minuti si aggira intorno al 60-70% della FCmax. Questo livello si caratterizza per bruciare molto grassi.
Chi pratica il footing o una qualsiasi altra attività di fondo, di resistenza deve cercare non solo di non affaticare l'apparato respiratorio e quello cardiocircolatorio oltre un certo limite che risulterebbe dannoso, ma deve tenere anche conto dell'aumento della frequenza cardiaca. Quest'ultima deve essere controllata in modo da prevenire disturbi e rapportare la propria attività alle esigenze dell'organismo. Bisogna mettere a punto una gradualità nell'applicazione all'esercizio fisico per ottenere un adattamento organico che non comporti disfunzioni più o meno gravi. Lo stesso discorso vale per gli adulti e, soprattutto, per chi non ha mai praticato sport e si butta anima e corpo nel footing per dimagrire o sentirsi meglio dopo la giornata lavorativa. Inoltre bisogna tenere a mente che gli sforzi leggeri, di media o lunga durata, consentono di bruciare soprattutto i grassi. Invece le attività fisiche intense bruciano per lo più zuccheri e carboidrati. Di conseguenza la frequenza cardiaca per dimagrire cambia in base all'esercizio e ai tempi di recupero.
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