La diagnosi precoce della rottura del legamento crociato posteriore è importante per cercare di lasciarlo guarire in una posizione ben stabile invece che in posizione non funzionale o allungata. La risonanza magnetica serve a valutare le lesioni acute ma non è tanto utile in caso di lesione cronica perché può mostrare un legamento sano che però non è funzionale in quanto guarito in posizione anomala e perciò è allungato. Per la diagnosi della rottura il medico visita il paziente controllando la traslazione posteriore del ginocchio. Le lesioni del crociato posteriore si dividono in tre gradi:- il 1° grado indica una lesione parziale e ridotta;- il 2° grado indica la lesione completa;- nel 3° grado si ha la lesione completa con legamento non funzionale.Le lesioni dei primi due tipi non richiedono intervento chirurgico e si curano con un tutore.
Il crociato posteriore con lesione di 1° e 2° grado grazie al tutore che lo mantiene in una posizione funzionale e alla riabilitazione del muscolo quadricipite tornerà in perfetta forma. La rottura completa del legamento con traslazione posteriore della tibia sul femore superiore agli 8 mm rendono necessaria la ricostruzione chirurgica. L'intervento è eseguito nei pazienti più giovani per restituire la piena funzionalità al ginocchio e per ridurre i rischi di artrosi futura. Nei soggetti con età compresa tra 35 e 45 anni l'operazione è effettuata solo se si tratta di atleti agonisti o se le condizioni del legamento impediscono anche le normali attività quotidiane. Nello sportivo di alto livello l'intervento viene effettuato il prima possibile, appena l'articolazione avrà ripreso la mobilità completa, in flessione ed estensione, evitando che la lesione diventi cronica.
La tecnica dell'intervento di ricostruzione chirurgica del legamento crociato posteriore consiste in un trapianto di tessuto tendineo prelevato dal quadricipite, dai flessori o dalla rotula dello stesso paziente o, in alcuni casi, di un donatore di organi, per evitare ulteriori danni al paziente. L'operazione si svolge in artroscopia, con minuscoli fori nella pelle, telecamere e microstrumenti, e consente un rapido recupero della funzionalità dell'arto inferiore. L'intervento permette al paziente di flettere il ginocchio da 0° a 90° in posizione prona fin dal primo giorno. Per circa 6 mesi occorre che sia indossato un tutore per diminuire lo stress della gravità sulla parte posteriore del ginocchio. Il paziente può iniziare un carico parziale con stampelle, dopo un mese e mezzo dalla ricostruzione. L'attività agonistica sarà ripresa dopo 6-10 mesi.
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