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Oltre alle azioni utili per aumentare le prestazioni sportive e quelle del mondo del fitness, l'efedrina ha effetti collaterali seri. La pressione alta e la maggiore stimolazione cardiaca porta ad un eccessivo stress delle cellule dell'organo. Il ridotto appetito può diventare una vera anoressia. L'insonnia può restare anche dopo l'interruzione dell'uso della droga determinando una grave mancanza di riposo. Si verificano anche stati di ansia e nervosismo che sfociano in depressione. Le miscele integrative sul mercato sono proposte come prodotti per il dimagrimento, l'energia e le prestazioni atletiche. Nel nostro Paese la sostanza è considerata doping ed in ambito sportivo l'atleta che ne fa uso è punito con la squalifica. Su internet si possono trovare integratori lipolitici a base di efedrina o principi simili, ma in Italia tali sostanze sono sostituite con la sinefrina, estratta dall'arancio amaro.
La tossicità di una sostanza è definita in DL50 (o LD50) cioè la dose, assunta una volta soltanto, che uccide il 50% delle cavie di laboratorio utilizzate. Nel caso dell'efedrina pura è pari a circa 65 mg/kg, tuttavia risulta molto più pericoloso l'estratto di efedra, noto con il nome cinese di Ma Huang, perché oltre al principio attivo di base sono presenti altri alcaloidi che ne incrementano gli effetti. Sono infatti sufficienti solo 5,5 mg/kg di fitocomplesso per un effetto letale sulla metà degli animali testati. La tossicità riguarda il sistema nervoso centrale e provoca irrequietezza, ansietà, tremori, confusione e allucinazioni. Sul sistema cardiocircolatorio causa ischemia cardiaca e cerebrale. Anche soggetti giovani possono essere colpiti da infarto e morte improvvisa, in particolare le donne.
In campo medico l'efedrina è impiegata per decongestionare il naso e come broncodilatatore, per la tosse, l'asma, alcune allergie e come farmaco lipolitico e termogenico. I prodotti contenenti la sostanza, soprattutto in forma di pseudoefedrina, sono venduti in farmacia, dietro prescrizione del medico. Sono controindicati in caso di ipertrofia della prostata, diabete, ipertensione e cardiopatie, ipertiroidismo, glaucoma, insonnia e stati ansiosi-depressivi. Il consumo illegale, a basse dosi, del principio attivo può inizialmente dare l'impressione che non comporti effetti collaterali ma solo una gradevole euforia e maggiore resistenza alla fatica. Tuttavia il mantenimento di questi piacevoli effetti richiede l'assunzione di dosi sempre più alte, proprio come una droga perché causa assuefazione e dipendenza. Proprio l'utilizzo sempre maggiore di efedrina ha effetti dannosi sempre più gravi.
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