Cuore sportivo

Allenare il cuore è possibile

Suona strana la parola allenamento abbinata al cuore, in quanto questo è un organo muscolare involontario, quindi le sue contrazioni non sono controllate dal sistema nervoso somatico. Il cuore sportivo, quindi appartenente ad un atleta, può essere "allenato", ovvero i suoi battiti possono essere ridotti durante l'attività fisica intensa grazie ad esercitazioni. Normalmente il cuore sportivo è sottoposto a forte stress durante le prime sessioni di allenamento, specialmente se si è principianti; il suo battito, quindi, tende ad essere molto più elevato rispetto al numero di pulsazioni massimo a cui si è abituati. Praticando attività fisica in modo costante, senza sforzare il muscolo cardiaco eccessivamente, ma accrescendo l'intensità dell'attività gradualmente, i battiti si stabilizzeranno.
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Differenze tra cuore sportivo e uno normale

Cuore volume Gli atleti sanno che il cuore sportivo deve essere allenato affinché i battiti al minuto non vadano fuori soglia durante gli sforzi fisici molto intensi, provocando un calo nella prestazione. Il cuore sportivo, man mano che l'atleta pratica la propria attività, cambia morfologicamente rispetto al muscolo cardiaco di una persona sedentaria. Per adattarsi alla frequenza elevata di battiti a cui è sottoposto il cuore sportivo, questo aumenta gradualmente di spessore ed anche le sue camere ingrandiscono. Si può notare la differenza tra un cuore d'atleta e uno non allenato nei loro pesi: il primo può raggiungere i 500 grammi, il secondo pesa tra i 250 ed i 300 grammi. Il battito cardiaco massimo di un atleta non sfora mai un certo limite, a differenza di quello di un individuo che non pratica sport.

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Benefici del cuore sportivo

Salute atleta Lo sport fa bene alla salute: è risaputo ed anche scientificamente dimostrato. Gli individui che hanno un cuore sportivo riducono il rischio di malattie cardiache praticando regolarmente attività fisica. Fare sport, inoltre, riduce molto il rischio di andare incontro a problematiche come il colesterolo cattivo alto, il diabete e l'obesità e alza anche le difese immunitarie. Il cuore sportivo, specialmente negli atleti agonisti, a riposo ha una frequenza inferiore rispetto al cuore di chi non pratica sport ed anche questa è una nota positiva, in quanto abbiamo un "risparmio" di battiti a giornata. Il sangue di un atleta è meno viscoso rispetto alla norma, quindi facendo sport si riduce anche il rischio di trombosi. Infine praticare il proprio sport regolarmente rende felici, in quanto questo ha il potere di alzare le endorfine.


Cuore sportivo: Monitorare l'attività cardiaca

Cardiofrequenzimetro Il cuore sportivo deve essere controllato molto più attentamente rispetto al cuore di una persona che non pratica sport. Ci sono patologie cardiache che in un individuo non sportivo non causano alcun problema, ma che invece possono portare a gravi conseguenze se sono presenti nel cuore di un atleta. Una di queste è il prolasso di una o di entrambe le valvole cardiache. Se prolassano le valvole del cuore sportivo, l'atleta dovrà sottoporsi ad analisi specifiche prima di iniziare l'attività agonistica, queste sono: ecodoppler, ecostress ed in molti casi holter cardiaco per 24 ore. In seguito a questi esami sarà il medico sportivo a valutare la gravità della patologia e a firmare l'idoneità sportiva. Chi soffre di piccole patologie cardiache e pratica sport dovrà monitorare il cuore con il cardiofrequenzimetro.



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