In condizioni ottimali, gli atri e i ventricoli cardiaci si contraggono in modo corretto. Le contrazioni del cuore, generate da una sorta d’impulso elettrico, si originano nel "nodo senoatriale", passano poi agli atri, fino ad arrivare ai ventricoli, le camere inferiori del cuore. Nel caso della tachicardia parossistica sopraventricolare, invece, il cuore inizia a battere in modo irregolare, come se fosse sottoposto a uno sforzo intenso e, per questo motivo, andasse momentaneamente in corto circuito. Avvertendo un battito decisamente più accelerato, il nostro fisico inizia a subire un forte stress, manifestando ansia, tremori, senso di oppressione al petto, nausea, vertigini e, persino, capogiri e svenimenti. Il sangue che arriva ai tessuti, quindi, non è affatto sufficiente: la vista potrebbe annebbiarsi, la respirazione potrebbe diventare più difficoltosa e il corpo potrebbe reagire con episodi di sudorazione fredda alternati a intense vampate di calore.
Insufficienza mitralica degenerativa. Seminari di cardiochirurgia Prezzo: in offerta su Amazon a: 18€ |
L'ansia, si sa, può giocare davvero brutti scherzi, arrivando a peggiorare una situazione che, seppur non grave o mortale, è decisamente delicata, da tenere sotto controllo. Come in qualsiasi situazione anomala, affidarsi ai consigli e alle cure esperte di un medico, è sempre la soluzione migliore. Un battito accelerato, infatti, può sicuramente capitare in presenza di uno sforzo o di un particolare stress emotivo. Ma, tale episodio, è destinato a durare non più di qualche istante, riportando la situazione alla normalità. Nel caso in cui, invece, la sensazione di oppressione al petto, il fiato corto e la tachicardia non accennassero a placarsi, è bene rivolgersi al medico, soprattutto se gli episodi dovessero presentarsi con eccessiva frequenza e se non si riscontrasse alcun miglioramento neanche dopo aver tossito o aver praticato la "manovra di Valsalva". Necessario il consulto con il medico nel caso in cui la tachicardia parossistica si verificasse nei bambini e nelle donne in stato di gravidanza.
Come ben potrebbe spiegare un medico, non è affatto necessario parlare di cura in senso stretto per la tachicardia parossistica sopraventricolare. Salvo che, ovviamente, essa non vada a incidere su determinate tipologie di pazienti e non si manifesti in chi è già sotto controllo medico per diversi disturbi cardiaci. In linea generale, infatti, il medico può consigliare di ridurre il consumo di caffeina, di seguire una dieta equilibrata e di rallentare i ritmi di vita. Utili i rimedi naturali: consumare abitualmente infusi distensivi e rilassanti, a base di melissa, biancospino e camomilla, praticare yoga o tecniche di respirazione new age, può essere un buon inizio per tenere sotto controllo la nostra tachicardia parossistica. Spesso, però, i rimedi naturali non sono sufficienti. Il medico, di concerto con il paziente e dopo scrupolose indagini cliniche, può suggerire una mirata terapia farmacologica oppure proporre un intervento di ablazione, per sconfiggere le aritmie cardiache.
COMMENTI SULL' ARTICOLO