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Il range di normalità dei valori del cpk è di 52-336 U/l per gli uomini sani ed adulti e 36-176 U/l per le donne sane ed adulte. Oscillazioni fisiologiche all'interno di questa forbice di valore sono da considerarsi assolutamente normali perché indicano sane reazioni a stimoli quotidiani. Ad esempio, dopo un'intensa attività fisica il cpk si innalza, anche nettamente rispetto al valore solito del singolo individuo così come, a pochi minuti dal risveglio e dopo ore di riposo ed immobilità, può essere più basso. Quando, invece, all'esame del sangue eseguito la mattina dopo le 8, in una giornata normale, a digiuno e senza aver svolto nessun tipo di allenamento intensivo si riscontra cpk basso, si è di fronte ad un valore indicativo di patologia. Le principali cause da indagare ed escludere sono: sindromi o malattie che causano malassorbimento, disfunzioni o problemi durante una gravidanza, patologie metaboliche, patologie ormonali prima tra tutte il Morbo di Addison, debolezza cardiaca fino ad insufficienza.
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Il cpk basso può essere spia di malassorbimento. Questo può avvenire durante fasi di denutrizione o di diete eccessivamente privative ma può anche essere propedeutico ad una diagnosi di celiachia o grave intolleranza ad uno o più nutrienti. Soprattutto se associato a disturbi gastroenterici, intestinali o da allergia come asma ed eventi dermatologici. Durante la gravidanza il cpk basso può essere considerato fisiologico ma questo comporterà sicuramente la necessità, da parte del ginecologo, di seguirne lo sviluppo con più attenzione e monitorare scrupolosamente la curva di crescita del feto. Il cpk basso va messo in correlazione con la sidrome metabolica, in quanto nei grandi obesi la massa muscolare è molto esigua rispetto a quella adiposa, e il rischio di sofferenza muscolare, anche cardiaca, va tenuto in costante osservazione. Nei casi in cui, invece, il cpk basso risenta di problemi ormonali bisogna escludere patologie tiroidee, spesso ipotiroidismo che rallenta in maniera importante il metabolismo e cause surrenaliche come il Morbo di Addison. Tutte queste indagini accurate e complementari le richiederà il medico curante di fronte ad un responso di cpk basso.
Il valore di cpk basso non è quasi mai indice di una patologia pericolosa per la vita del paziente ma quasi sempre la conseguenza di una malattia di base. Per ripristinare il giusto valore di cpk bisogna agire sul disturbo principale. Il medico, quindi, valuterà la sintomatologia associata e gli altri esami diagnostici e metterà in atto un protocollo terapeutico per la patologia di base, cosa che stabilizzerà anche il valore del cpk per conseguenzialità. La prevenzione migliore per mantenere un adeguato valore di cpk è, come per molti altri disturbi, seguire un'alimentazione sana che impedisca di uscire dal range del peso-forma e fare dell'adeguata e costante attività fisica che contribuisca alla salute dei muscoli ed alla loro efficienza. Anche il cuore è un muscolo e, come tale, va allenato per restare in salute. La ginnastica cardio, anche semplici passeggiate a passo svelto, è il miglior modo coadiuvante ad ottenere e conservare un cuore sano, forte ed efficiente. Controllare periodicamente il proprio apparato cardiovascolare ed il profilo ormonale è un'ulteriore attenzione, soprattutto se si ha avuto un episodio di cpk basso nelle analisi del sangue.
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