La milza ingrossata può essere la conseguenza diretta di diverse malattie, tra cui: infezioni come la malaria, la mononucleosi infettiva, la schistosomiasi, il tifo e la tubercolosi; malattie del sangue come la leucemia e la talassemia; alcune malattie che provocano anemia emolitica come l'anemia falciforme e i tumori della milza. Talvolta, l'ingrossamento della milza è accompagnato da ipersplenismo ed è percepibile alla palpazione come un rigonfiamento del quadrante superiore sinistro dell'addome. La milza ingrossata può essere anche l'esito di tumori della stessa, nella quale possono svilupparsi neoplasie linfatiche chiamate linfomi. Ma anche forti traumi accidentali, come un violento incidente seguito da un forte colpo all'addome possono provocare milza ingrossata. Quanto più aumenta di dimensioni, tanto più la milza è soggetta a lesioni per compressione diretta delle costole, spesso fratturate e quindi potenzialmente taglienti.
La sintomatologia collegata alla milza ingrossata non è direttamente riferita all'organo se alla base vi è una patologia infettiva, tumorale o di altra origine. In questi casi, infatti, l'ingrossamento della milza è una condizione secondaria ad un problema primario, per cui il paziente presenterà un corredo sintomatologico relativo alla patologia di base. Se invece la milza ingrossata è l'esito di un grave trauma, il soggetto può percepire un dolore acuto in corrispondenza del quadrante superiore sinistro dell'addome, che apparirà rigonfio alla palpazione e spesso anche rigido. La rottura della milza conseguente ad un suo eccessivo ingrossamento può essere anche letale e condurre a morte per emorragia interna. In questi casi si interviene d'urgenza asportando la milza ingrossata o lesionata (splenectomia) perché pur essendo un organo importante, non risulta essenziale; anzi, la sua asportazione costituisce in certi casi la salvezza del paziente.
Il trattamento terapeutico della milza ingrossata è solitamente un trattamento di riflesso in quanto, essendo un sintomo di un'altra patologia, è la cura di quest'ultima che può permettere il ritorno della milza alle dimensioni normali. Si procede dunque attraverso una serie di esami (TAC, esami del sangue completi, ricerca di eventuali parassiti, etc) per individuare la causa primaria della milza ingrossata ed impostare la corretta terapia della malattia in atto. Spesso si tratta di trattamenti antibiotici perché la milza può ingrossarsi anche in seguito ad un superlavoro da infezioni reiterate, ma se il suo aumento è provocato da lesioni tumorali o da alterazioni della struttura e della funzione irreversibili, l'unico trattamento accettabile è la rimozione chirurgica totale. I medici hanno il compito di definire lo stato dell'organo, per stabilire se è ipotizzabile un rientro dell'ingrossamento oppure se vi è una compromissione tale da richiedere la splenectomia.
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