La milza è un organo irregolarmente sferico. Essa si presenta di colore scuro grazie alla presenza di una ricca vascolarizzazione e si suddivide in due facce principali: una che sporge verso il diaframma e l'altra viscerale, la quale a sua volta comprende un lato gastrico e uno renale. Trovandosi in una posizione centrale della cavità addominale, svolge molte funzioni: si muove insieme al diaframma durante la respirazione, rappresenta un organo cateretico, è responsabile della distruzione dei globuli rossi invecchiati, ha un ruolo nella risposta immunitaria, ospitando uno degli stadi di maturazione dei linfociti T e rappresenta il principale organo linfoide secondario.
La sua particolarità è di non essere un organo necessario alla sopravvivenza: in presenza di traumi o patologie, può essere asportata senza conseguenze per la vita.Se il dolore alla milza non è circoscritto alla semplice attività fisica ma è costante e duraturo anche a riposo, allora può essere un indice di qualche malattia. É necessario appurare se sono coinvolti anche organi vicini, in quanto malanni accostati a problemi alla milza sono la toxoplasmosi e la mononucleosi. I sintomi più frequenti sono febbre e linfonodi ingrossati.
Cirrosi ed epatite sono altre patologie che portano sintomi specifici riconducibili ai dolori splenici. I dolori sono dovuti principalmente alla perdita di elasticità della vena porta, causata dalla patologia, la quale si occupa di trasportare il flusso sanguigno dalla milza al fegato.Altro fattore tipico responsabile di problemi splenici è l'anemia. In questa patologia, la milza deve lavorare molto di più in quanto i globuli rossi hanno un turnover molto più veloce.Quando il dolore alla milza non è di origine patologica, ci sono una serie di piccoli accorgimenti che possono aiutare a evitare il problema. Ancora non sono chiare le cause che portano a questa sorta di affaticamento ma si ipotizza che ci possa essere, sotto sforzo fisico, una forte contrazione nel tentativo di portare più sangue in circolo, dovuto alla maggiore richiesta di ossigeno ma questa teoria non convince del tutto. É più probabile che il dolore sia dovuto ad un affaticamento del diaframma, il quale è legato alla milza ma che scompare appena l'esercizio si interrompe.
Per evitare che il problema si possa ripresentare, occorre prestare molta attenzione eseguendo un lungo riscaldamento, ci si deve allenare gradatamente e, in presenza del dolore, evitare di inspirare profondamente ma limitarsi a respirare in modo normale.
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