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La principale causa che porta un atleta ad una frattura da stress è la variazione (sia qualitativa che quantitativa) di lavoro allenante, l'aumento di sforzo porta il muscolo ad affrontare una nuova situazione che non è in grado di ammortizzare. Altra causa che può portare alla frattura da stress è anche l'età, col passare degli anni l'invecchiamento della persona porta all'indebolimento delle ossa (osteoporosi) e alla capacità minore di attenuazione delle masse muscolari. Gli atleti di età avanzata sono soggetti a fratture da stress al femore e alle ossa tarsali, mentre per i giovani si verificano prevalentemente in tibia e perone. Le donne rientrano nel fattore di rischio più elevato: sei volte superiore agli uomini, mentre per chi pratica una dieta alimentare povera di carne, che può portare ad una diminuzione di proteine, ferro e zinco, va incontro ad un rischio otto volte superiore a quello di un uomo.
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La terapia da attuare per chi viene colpito da una frattura da stress è: riposo assoluto con sospensione dell'attività sportiva, immobilizzazione dell'arto infortunato con gesso, oppure con tutore (secondo parere del medico di base), elevazione dell'arto infortunato con stampelle, in modo di eliminare lo scarico articolare. Sotto prescrizione medica specialistica può essere attuata una cura a base di antinfiammatori, analgesici, un periodo di fisioterapia (tecar, magnetoterapia, ultrasuoni) e applicazioni di ghiaccio sull'arto infortunato, un periodo di riposo attivo per permettere all'osso fratturato di superare il trauma, riposo attivo significa un particolare tipo di allenamento per migliorare le funzioni cardiocircolari e fisiche in base allo sport praticato dall'atleta.
La procedura riabilitativa per chi subisce una frattura da stress deve andare a pari passo con il processo di guarigione dell'osso; è necessario proteggere la parte lesa con un tutore per garantire un'adeguata immobilità dell'arto, permettendo il movimento di riabilitazione con l'aiuto di stampelle. Per mantenere elasticità, tono e flessibilità muscolare è importante praticare "esercizi di stretching" in scarico. Contemporaneamente stimolare l'attività cardiovascolare aerobica con esercizi in acqua, (nuoto e jogging acquatico). I sintomi di dolore sono i parametri di giudizio da seguire per procedere all'aumento di intensità di allenamento riabilitativo. Superata la fase in cui non si accusa nessun dolore nei movimenti, si possono abbandonare le stampelle iniziando un periodo di esercizi di rinforzo della muscolatura. Alla fine di questo ciclo si dovrebbe arrivare al punto di poter camminare senza accusare nessun dolore.
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