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L'anziano è debilitato da diverse patologie e spesso presenta anche disturbi del sonno che indeboliscono il suo fisico, quindi è più soggetto alle cadute. In seguito all'incidente, se si è verificata la frattura, lamenta dolore all'inguine che si protrae fino al ginocchio e fa fatica a rialzarsi. In alcuni casi la frattura è immediatamente visibile, perché la gamba colpita risulta girata verso l'esterno e leggermente più corta del normale. Solo dopo aver effettuato la radiografia, però, è possibile stabilire se la frattura riguarda la testa del femore, il collo, il trocanterio o la parte centrale del femore. In seguito alla frattura, possono verificarsi delle complicazioni che rendono la riabilitazione per gli anziani particolarmente difficile, come la necrosi che spesso compare entro i primi due anni dalla frattura.
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Il femore è l'osso della coscia, che si collega nella parte superiore all'anca e in quella inferiore al ginocchio. Questo osso è composto da una parte centrale allungata (diafisi) e dalle due estremità (epifisi). Il collegamento con l'anca avviene tramite la testa del femore. Subito dopo c'è il collo del femore, che è la parte più soggetta alle fratture, poiché il peso corporeo grava principalmente su questo punto. La frattura può verificarsi all'attaccatura della testa, nel mezzo del collo o alla base. Il frammento che si distacca spesso si sposta verso l'alto. Anche il corpo del femore può rompersi, in questo caso si tratta di frattura del femore distale, in prossimità del ginocchio. Nei casi di frattura, è assolutamente necessario non spostare la persona infortunata, per evitare di aggravare il problema.
Nei casi di frattura si può intervenire chirurgicamente per risaldare l'osso, ma l'intervento nelle persone anziani va valutato attentamente dal medico, perché potrebbe comportare dei rischi ( le persone anziane sono più a rischio per l'anestesia). Nei casi in cui è possibile, si interviene fissando le estremità delle ossa con dei chiodi metallici o placche. Un altro tipo di intervento comporta la sostituzione (parziale o totale) dell'articolazione con una protesi metallica. L'intervento riuscito comporta notevoli vantaggi per il paziente, perché evita di dover rimanere allettato per molto tempo, con la conseguente comparsa di piaghe da decubito e immobilizzazione, senza sottovalutare gli effetti psicologici negativi che la permanenza a letto produce soprattutto negli anziani. La frattura del femore negli anziani provoca in alcuni casi anche la morte, poiché provoca un aggravamento delle condizioni di salute della persona e può causare infezioni.
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