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Tutti noi possiamo essere soggetti alle fratture da stress, ma alcune categorie di persone hanno una maggiore probabilità di esserne interessate: stiamo parlando nello specifico degli atleti, specialmente coloro che corrono e mettono sotto duro sforzo le ossa delle gambe, frequentemente interessate da questo fenomeno; stesso discorso vale per i militari, costretti a duri stress fisici durante le sessioni di addestramento. Ma anche altre persone possono esserne soggette: ci si riferisce, ad esempio, a chi soffre di osteoporosi, persone affette da obesità o semplicemente bambini e adoloscenti, a causa delle loro ossa in formazione.Prima di mettere sotto sforzo un arto dolorante, in caso si soffra dei disturbi sopraelencati o ci si trovi in uno stadio di formazione, è sempre consigliabile consultare un medico e far presente il problema.
Nonostante si sia praticato regolarmente uno sport, alcuni fattori di cambiamento possono costituire delle cause che portano alla microfrattura: l' aumento del carico di stress può essere eccessivo, soprattutto se ciò viene fatto all'improvviso senza un'adeguata preparazione fisica; nel caso dei corridori, è importantissimo, al fine di evitare questo problema, servirsi di scarpe apposite, con una suola consona al tipo di terreno affrontato e naturalmente non usurate; alcuni farmaci, possono portare ad un indebolimento dell' osso e renderlo particolarmente vulnerabile, specialmente in caso di allenamento intensivo che metta a dura prova una zona a rischio.Quando si manifesta una frattura del genere, il primo sintomo avvertito è quello del dolore, presente al momento dello sforzo, inizialmente, ma che se trascurato può comparire anche in altri momenti.A volte, nei casi più gravi, può esserci la comparsa di gonfiore ed ecchimosi.
Diagnosticare una frattura da stress può essere più o meno complicato, a seconda della localizzazione della stessa: oltre al rischio di confusione con altre patologie, essendo delle microfratture, le macchine a raggi X potrebbero non riuscire a segnalarle, in un primo momento. Per avere migliori possibilità di riuscita, si può chiedere al medico di essere sottoposti ad un esame di scintigrafia ossea oppure ad una risonanza magnetica, qualora la si ritenga necessaria.Una volta riconosciuta la frattura, la terapia verrà consigliata dal medico curante in base alla gravità: nella maggior parte dei casi, oltre all' immediata sospensione dell' attività fisica, sarà sufficiente il riposo della zona interessata; generalmente vengono prescritti la biostimolazione e/o gli ultrasuoni, mentre nei casi più gravi si potrà addirittura ricorrere all'ingessatura, coadiuvata dalla somministrazione di farmaci antinfiammatori per ridurre il dolore.
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