Enuresi

Come e quando si manifesta il fenomeno dell'enuresi

Con il termine enuresi si indica in campo medico il fatto di bagnare il letto. Si tratta di un fenomeno diffuso, che riguarda circa il 10% dei bambini di 5 anni d'età: molti di loro, inoltre, continuano a essere affetti da questo problema fino ai 8-9 anni di età. L'enuresi interessa i maschi in percentuale leggermente maggiore rispetto alle femmine e si caratterizza per la tendenza a manifestarsi come carattere ereditario. Attraverso l'analisi delle urine, l'esame fisico completo e altri metodi il medico cerca di scoprire se il problema è provocato da un disturbo del sistema nervoso, da un forte stress oppure da un disturbo fisico appartenente a un'altra tipologia. Se si escludono queste diagnosi, può risultare necessario fare altri esami per valutare la funzione vescicale. Tuttavia questi test vengono in genere eseguiti solamente sui bambini più grandi perché si deve inserire nella vescica un catetere.
Enuresi e bambini

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Quali sono le cause

Cause enuresi Nella maggior parte dei casi la comparsa del fenomeno dell'enuresi è legata a una maturazione lenta delle funzioni del sistema nervoso che sovraintendono al controllo della vescica urinaria. Di conseguenza i bambini sviluppano in ritardo la capacità di trattenere l'urina e di non fare la pipì a letto. In casi più rari questo disturbo è provocato da un forte stress. In alcuni bambini affetti da questo problema l'enuresi è provocata da una specifica causa fisica. Tra le patologie scatenanti si ricorda il diabete mellito, un’anomalia congenita e strutturale delle vie urinarie oppure un'infezione delle vie urinarie. Il disturbo può essere originato anche da un'anomalia del sistema nervoso, ad esempio una lesione del midollo spinale oppure una spina bifida. In questi casi il bambino ha difficoltà nel controllo della vescica persino durante il giorno.

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Qual è la terapia

enuresi terapia La terapia per contrastare il fenomeno dell'enuresi dipende dalla causa scatenante del problema. In assenza di una causa individuabile si procede per gradi, insegnando al bambino a urinare regolarmente durante il giorno. In questo modo lo si aiuta a comprendere quando la vescica è piena anche durante i periodi di riposo. Spesso è bene premiare in qualche modo il bambino per ogni notte in cui riesce a non bagnare il letto. Questi accorgimenti possono essere messi in atto anche quando non si sono ancora svolti degli esami per determinare la causa del problema. Se queste semplici misure non ottengono un risultato positivo, il medico può raccomandare l’installazione di un sistema di allarme notturno. Si tratta di un sensore presente sotto forma di un cuscinetto sensibile all'umidità da sistemare tra il materasso e il lenzuolo inferiore. Di conseguenza, quando il bambino fa la pipì a letto, scatta un allarme sonoro. Con il ripetersi dell'azione, il bambino impara a svegliarsi poco prima di urinare.


Enuresi: Misure per risolvere il problema

risolvere il problema dell'enuresi Per contrastare il fenomeno dell'enuresi si possono mettere in atto anche altre misure utili ed efficaci. Ad esempio si può convincere il bambino a non bere per circa 2-3 ore prima di andare a letto. Inoltre è bene che vada in bagno tutte le sere poco prima del riposo notturno. Al tempo stesso il genitore può svegliare il bambino, 2-3 ore dopo che si è coricato, per accompagnarlo in bagno. Nel caso di enuresi provocata da stress è possibile trattare questo disturbo anche con farmaci antidepressivi, tuttavia questa decisione va messa in pratica soltanto sotto stretto controllo medico. Non bisogna punire il bambino perché bagna il letto e si consiglia ai genitori di non prestare un’eccessiva attenzione al fenomeno. Infatti, rendendo il bambino più ansioso, si finisce per aggravare il problema. In genere, procedendo per gradi, la maggior parte di questi bambini supera il problema dell’enuresi in maniera definitiva.



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