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Nonostante sia una malattia aggressiva, la mononucleosi infettiva è asintomatica perciò, nella maggior parte dei casi, le persone affette dal virus non ne sono a conoscenza e si accorgono solo dopo tempo di esserne state intaccate. Però, esistono casi in cui la persona sia immunodepressa o già debilitata di per sé, di conseguenza, i sintomi della mononucleosi risultano essere abbastanza evidenti. La prima fase prodromica presenta sintomi generici e comuni anche ad altre malattie come cefalea, inappetenza, dolori muscolari e articolari. Dopo un breve periodo dal contagio, si manifestano quelli più importanti e tipici della patologia come la linfoadenopatia, febbre, lesioni petecchiali nel cavo orale e ingrossamento della milza. In rarissimi casi, si manifesta anche un'iperemolisi che consiste nella distruzione patologica dei globuli rossi.
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Il virus Epstein-Barr o semplicemente EBV, dal nome dei due scienziati che lo scoprirono, appartiene alla famiglia degli herpesvirus ed è il principale responsabile della mononucleosi infettiva. Con una forma sferoide, l'EBV possiede una membrana lipoproteica chiamata pericapside che ha il compito di avvolgere un capside icosaedrico al cui interno si trova il genoma. Si tratta di un virus ampiamente diffuso sulla terra, il cui solo organismo ospite è l'uomo e qualche scimmia antropomorfa. Si trasmette facilmente attraverso la saliva per via diretta (attraverso un bacio, per esempio) o indiretta (mediante l'uso di uno spazzolino altrui). L'EBV è inoltre associato a malattie tumorali dell'epitelio e alcuni tipi di linfoma, ma anche allo sviluppo della sclerosi multipla, come confermano alcuni studi recenti.
La durata della mononucleosi infettiva varia a seconda del soggetto e delle condizioni fisiche del suo sistema immunitario. Di base, ha una durata che va dalle 4 alle 6 settimane, tempo in cui si richiede un riposo assoluto e nessuno sforzo fisico, al fine di evitare possibili traumi a carico della milza e del fegato. Pertanto, non vi è possibilità alcuna di stabilire una cura vera e propria poiché la patologia muta da soggetto a soggetto. È raccomandata un'alimentazione sana, un ottimo livello di idratazione e l'uso di antinfiammatori e antipiretici per regolare la temperatura corporea. Si sconsigliano fortemente gli antibiotici che potrebbero peggiorare la situazione clinica del paziente. Igiene e cura personale sono i perfetti alleati per prevenire le diverse forme di contagio ed evitare del tutto la malattia, inoltre anche rafforzare il proprio sistema immunitario sarebbe senz'altro d'aiuto.
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