Quando si instaura un quadro di infiammazione dell'ultimo tratto dell'intestino crasso, interessando nello specifico il colon, la manifestazione sintomatologica principale è costituita dalla diarrea. L'emissione spastica e dolorosa di feci liquide comporta anche la perdita di sangue e muco dall'ano, come conseguenza dell'infiammazione mucosale. La febbre compare se la causa scatenante ha un'origine infettiva, che sia batterica o virale, anche dopo l'utilizzo prolungato di antibiotici, perché il debellamento dei batteri saprofiti permette ad un batterio nocivo, il Clostridium Difficile, di proliferare liberamente. Paradossalmente, in corso di colite, si può presentare anche la stitichezza dopo un primo periodo di evacuazione continua e acquosa, come risposta dell'organismo alla perdita eccessiva di liquidi con la diarrea. In tutti i casi, la colite comporta un importante dolore addominale.
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Poiché la diarrea può essere il sintomo generico di un malessere passeggero, spesso, come primo approccio medico si consiglia una variazione della dieta, basando l'alimentazione sull'assunzione di liquidi leggeri, come: brodo, infusi, acqua, tè, zuppe, etc. Se però la diarrea con muco e sangue persiste, è necessario prelevare anche un campione di feci e farlo analizzare in laboratorio per la ricerca di eventuali batteri, parassiti o virus. Sarà invece sempre indispensabile una valutazione clinica rettale, sia manuale che con uno sigmoidoscopio, per escludere la presenza di eventuali polipi, tumori o alterazioni ulcerose della mucosa da Morbo di Crohn. Nei casi particolarmente ostici su cui è difficile fare una diagnosi, può anche servire un prelievo bioptico di una piccola porzione di intestino.
Quando la causa della colite è batterica, la terapia si avvale di antibiotici specifici attivi verso il Campylobacter Pilori e il Clostridium Difficile, mentre se la colite è ulcerosa è ha alla base il Morbo di Crohn, la terapia è fatta esclusivamente da corticosteroidi ed immunosoppressori. In ogni caso, però, la dieta deve essere strettamente controllata, ricca di liquidi che vadano a ripristinare quelli persi e a riattivare la peristalsi intestinale dopo lo stato di stitichezza potenzialmente instauratosi successivamente. Sono anche fondamentali le integrazioni multivitaminiche che favoriscono un rafforzamento del sistema immunitario, una riattivazione del ricambio cellulare enterocitario danneggiato da ulcerazioni e processi infiammatori, aiutando il ripristino del liquidi e degli equilibri idroelettrolitici. La chirurgia non è mai contemplata, tranne che nei casi di tumori.
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