Tampone vaginale completo

Come si esegue il tampone vaginale completo

Il tampone vaginale completo viene eseguito esclusivamente in laboratorio. Il ginecologo, attraverso l'inserimento di uno speculum nella cavità vaginale, preleva una discreta quantità di secrezione grazie ad un tampone a forma di cotton fioc particolarmente lungo. La secrezione vaginale prelevata alla donna verrà successivamente analizzata per scongiurare la presenza di infezioni o di corpi estranei. Attraverso questa analisi infatti, il ginecologo potrà rilevare l'eventuale presenza di malattie come la Candida, l'Herpes oppure la Clamidia. Il test viene inoltre utilizzato frequentemente per la prevenzione del tumore all'utero, poiché consente di diagnosticare la malattia nelle sue prime fasi, rendendo meno invasivo e più efficace ogni intervento. L'invito ad eseguire il tampone vaginale completo viene spesso effettuato dalle ASL ed è rivolto alle donne comprese in una determinata fascia di età. Questa procedura rientra nella campagna di prevenzione che le ASL hanno istituito.
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Perché effettuare il tampone vaginale completo

Tampone vaginale completo Il tampone vaginale completo, oltre ad essere oggetto dell'invito che annualmente arriva da parte delle ASL, può essere richisto in determinate circostanze anche dal proprio medico. In presenza di bruciori, rossori o sensazioni di fastidio nelle zone intime il medico può ritenere opportuno fare effettuare alla paziente il test. Anche la perdita abbondante di secrezioni vaginali, che si presentano dense e vischiose, può costituire un campanello d'allarme e richiedere approfondimenti che solo il tampone vaginale completo è in grado di offrire. Il test può essere effettuato a tutte le età e non richiede particolari preparazioni. Nei due giorni precedenti l'esame è comunque consigliabile astenersi dall'avere rapporti sessuali ed evitare l'assunzione di antibiotici, per non invalidare i risultati del test. Può essere effettuato anche in gravidanza (generalmente dopo la 36sima settimana), per scongiurare la presenza di Candida che potrebbe causare seri problemi al feto.

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Come avviene l'analisi delle secrezioni vaginali

Biologo al lavoro Una volta prelevate le secrezioni vaginali attraverso un tampone in cotone, il medico pone questo particolare cotton fioc in un recipiente sterile di plastica e lo invia al laboratorio, dove verrà sottoposto a numerose prove a base di reagenti. Innanzitutto viene eseguita la misurazione del Ph, che in condizioni ottimali deve essere intorno al 4, per poi procedere alla colorazione Gram. Compito di questa procedura è stabilire l'eventuale presenza di un'infezione fungina, batterica o da protozoi. L'alterazione della flora batterica infatti potrebbe rivelare la presenza di infezioni causate da funghi (Candida), da batteri (Streptococco, Stafilococco, Micoplasma hominis o Chlamydia), oppure da protozoi (Trichomonas vaginalis). Durante l'analisi delle secrezioni prelevate dal ginecologo alla paziente viene infine verificata la quantità di lattobacilli e l'eventuale presenza di leucociti.


Tampone vaginale completo: Prevenzione tumori al collo dell'utero

Prevenzione cancro I dati che ancora oggi arrivano sono allarmanti: circa 13.000 donne muoiono ogni anno in Europa a causa del tumore al collo dell'utero. Molte sono le campagne che vengono effettuate per incentivare la prevenzione, alcune delle quali hanno visto anche la presenza di donne ed attrici famose. Si sono spese milioni di parole su questo tema, consapevoli del fatto che quasi tutti i tumori che interessano il collo dell'utero sono completamente curabili se si interviene in maniera tempestiva. In molti casi infatti si riesce ad individuare il tumore nelle sue fasi iniziali attraverso il tampone vaginale completo, un test assolutamente indolore che viene praticato ambulatorialmente dal proprio ginecologo, oppure (per le donne in una determinata fascia di età), su invito annuale della ASL attraverso la campagna di prevenzione che da anni la struttura ha intrapreso.



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