Il naturale invecchiamento delle ossa determina danno alle articolazioni ed alle relative cartilagini e ciò predispone all'artrosi. Infatti si sa che tra il 70 e l'80% delle persone anziane presentano, chi più chi meno, dei segni della patologia. Ci sono comunque anche altre cause, come la postura scorretta del corpo mantenuta negli anni, i lavori molto pesanti (tra cui scaricatori, operai di ditte di traslochi e facchini) e i lavori troppo sedentari, gli sport agonistici che sottopongono a traumi l'alteta (come football americano, arti marziali, rugby, pugilato), attività lavorative che costringono a mantenere posizioni fisse per molte ore al giorno (al computer, ad esempio) ed incidenti che provocano il trauma noto come "colpo di frusta". L'artrite reumatoide è un altro fattore di rischio per l'artrosi cervicale.
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L'artrosi al collo è una malattia che provoca forti dolori e tende a peggiorare sempre più negli anni. Quando la degenerazione interessa le prime vertebre della colonna cervicale, il paziente può accusare mal di testa. Quando il problema riguarda invece le vertebre più basse, il dolore può colpire le spalle, le braccia ed anche le mani. Un classico sintomo della patologia è il rumore detto "sabbia nel collo", avvertito durante le rotazioni della testa. Tra gli altri disturbi ci possono essere acufene (ronzio o fischio nelle orecchie), limitazione della mobilità articolare nelle flessioni, estensioni e torsioni del capo e formicolio. In alcuni casi di può avere anche sonno disturbato, disturbi della vista, diminuzione della forza muscolare di spalle e braccia e nevralgia del nervo trigemino.
La diagnosi di artrosi al collo viene eseguita mediante radiografia, TAC, risonanza magnetica o, a volte, anche elettromiografia. La terapia della patologia dipende dalla sua gravità. Nelle forme meno serie si ricorre a farmaci antinfiammatori e antidolorifici per via orale (FANS come ibuprofene e naproxene oppure paracetamolo) mentre se il dolore è molto intenso ed è presente anche infiammazione dei nervi occorre assumere cortisonici (prednisolone e metilprednisolone). In alcuni casi può essere necessario utilizzare dei miorilassanti (come il tramadolo) o iniettare in loco dell'analgesico (ad esempio la lidocaina). Per sostenere il collo è spesso utile l'impiego di un collare, sia di giorno che di notte. Solo nei casi più estremi può essere doveroso l'intervento chirurgico che risolve il problema della compressione sui nervi.
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