Non tutti i casi di ipoacusia improvvisa costituiscono motivo di grandissime preoccupazioni. Gli ultimi approfondimenti condotti sui singoli fenomeni di ipoacusia improvvisa hanno stimato la presenza di almeno cinque o più fattori scatenanti i più rappresentativi casi della patologia in questione. Si definiscono, quali patologie correlate ai casi di ipoacusia dell'udito, presenza di postumi di traumi o fratture dell'orecchio maturate precedentemente, neurinoma del nervo dell'orecchio, sclerosi multipla, disturbi dell'apparato cardio-circolatorio (come le vascolopatie), infezioni batteriche non debellate in tempo utile, particolari forme acute di morbillo, rosolia e varicella, malfunzionamento dei reni, problemi epatici, infezioni causate da virus presenti nell'aria, gravissime forme di labirintite.
La medicina moderna è concorde nel definire alcuni casi di ipoacusia improvvisa del tutto inspiegabili, in quanto, ad oggi, non esistono alcune spiegazioni in merito a tanti fenomeni concomitanti al disturbo. Si parla, in questo caso, di ipoacusia improvvisa idiopatica. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, effettuare una diagnosi di ipoacusia è estremamente semplice. Solitamente si effettua al paziente l'esame audiometrico per constatare il grado di udibilità, mediante strumenti e tecniche brevettate dalla medicina internazionale. Seguono altri accertamenti atti a verificare il controllo dello stato di salute del paziente (tramite esami del sangue) e, successivamente, specifici esami del tratto uditivo, la risonanza magnetica nucleare e la tomografia per eventualmente ricercare la presenza di patologie correlate.
Nel caso in cui ci si trovi di fronte a un caso di ipoacusia improvvisa è consigliabile sottoporsi quanto prima ad analisi di laboratorio (atte ad individuare patologie eventualmente correlate) e a visita medica di controllo il più presto possibile. Lo specialista, in sede di visita medica, osserverà con grande attenzione il fenomeno singolo di ipoacusia improvvisa e deciderà le eventuali cure da somministrare al paziente affetto dalla patologia. Esame ematocrito, analisi di laboratorio, Tac e risonanza magnetica si riveleranno utili per un primo passo verso la guarigione. Il medico va avvertito in maniera tempestiva, poiché la malattia tende a degenerare in fretta. La cura prevede cortisone, farmaci diuretici e farmaci antiaggreganti, indispensabili per la regolarizzazione della circolazione del sangue.
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