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Il ferro è carente in particolare nei soggetti di sesso femminile: ogni millilitro di sangue preso, comporta una carenza quasi pari di ferro, circa 0,6 milligrammi; nelle donne, la perdita di sangue, durante il ciclo mestruale, comporta ingenti perdite di questo minerale. Questo fattore, risulta normale, e non comporta disfunzioni eccessive, ma può determinare il manifestarsi dell’anemia. Questa patologia, è determinata dalla carenza di ferro, che quando è insufficiente, apporta delle problematiche alla molecola dell’emoglobina presente nel sangue, che si occupa del trasporto dell’ossigeno a tutto l’organismo. L’anemia si manifesta a causa di una carenza di globuli rossi, per una carenza di ferro, per un’alterazione dell’emoglobina stessa. Il ferro, risulta essere carente se si segue una dieta povera di carni, pesce e legumi e ricca di alimenti integrali, che di contro, tendono ad ostacolare l’assorbimento del ferro; altra causa che determina un mancato assorbimento di ferro ed una carenza dello stesso, sono le alterazioni del sistema gastro-intestinale, che possono comportare problematiche come la diarrea, che comporta a sua volta, notevoli perdite di ferro. La carenza di questo minerale, è dettata anche dal ciclo mestruale, da perdite ematiche continue (sangue dal naso), da ulcere presenti sul tratto intestinale, da gravidanza e allattamento. L’anemia, cosi come la carenza di ferro che determina la patologia, si manifesta con una sintomatologia precisa: si avverte una forte spossatezza, mal di testa, fiacchezza, mancanza di concentrazione, ronzio alle orecchie, aumento del battito cardiaco, polso ora debole ora accelerato, respiro pesante. Questi sintomi (in particolare gli ultimi), sono dettati dal fatto che il cuore, cerca di sopperire alla mancanza di ossigeno, pompando in maniera più forte, determinando come conseguenza la tachicardia e il respiro affannoso. La carenza di ferro, determina l’anemia, che si divide in tre tipologie di anemia: normocromica, ipercromica e ipocromica. Nel primo caso, l’emoglobina è quasi nella norma, nel secondo c’è una carenza di globuli rossi, nella terza un eccesso. Se l’anemia è determinata da una carenza di ferro, la terapia suggerita è l’integrazione per via orale o endovenosa. Se viene scelta la terapia orale, i farmaci, dovranno essere somministrati a stomaco vuoto, cosi da favorire l’assorbimento del minerale. In caso di manifestazione di patologie all’intestino, è possibile assorbire le compresse anche dopo i pasti. La terapia viene invece effettuata per via endovenosa, se il paziente necessita di un supporto immediato di ferro, o se non è in grado di deglutire le compresse, o anche se dovesse risultare intollerante ad esse. La cura di ferro, va accompagnata da una dieta sana e d equilibrata, ricca di carni e pesce, e anche di legumi che contengono il minerale; il tempo di durata di una cura, è pari a circa tre mesi, e in alcuni casi dura tutta la vita. I bambini come le donne, sono maggiormente esposti alle carenze di ferro, per cui, necessitano di cure e controlli costanti, che definiscano il livello di trasferrina e ferritina nel sangue.
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