dieta indice glicemico
L’organismo lavora grazie al costante apporto di sostanze provenienti dal cibo o sintetizzate dall’organismo stesso, che hanno la specifica funzione di favorire il corretto funzionamento dei meccanismi che sottendono all’ingranaggio di questa complessa macchina che è il corpo. Il funzionamento dell’organismo è favorito da una serie di sostanze, tra cui gli zuccheri, che apportano energia e benessere; quando si ha una carenza di questa sostanza, si avverte un generale senso di stanchezza, spossatezza e calo di forze. L’apporto di glucosio nel sangue, deve essere costante e continuo: un’alimentazione corretta e bilanciata, comprende una serie diversa di cibi, che favoriscono un rilascio costante di questa sostanza. Seguendo una dieta sana ed equilibrata, si previene un calo glicemico, rifornendo l’organismo per l’intera giornata. L’indice glicemico, corrisponde alla velocità con la quale il glucosio viene trasportato nel sangue. La curva glicemica, determina l’andamento della glicemia, che può essere misurata due ore dopo i pasti. L’indice glicemico, si esprime in percentuali: il pane, è l’alimento di riferimento, ma come questo, vanno considerati la pasta, il riso, i cereali. Il confronto tra gli indici glicemici, va effettuato stimando il quantitativo di un alimento in relazione al suo specifico indice glicemico, questa stima, può essere effettuata anche tra due alimenti, che però appartengano alla medesima categoria. L’indice glicemico, può dunque essere calcolato, mettendo in relazione la pasta bianca ed il pane bianco, senza alcuna discriminazione per il riso, ma non può essere calcolato mettendo a confronto la pasta integrale ed il pane bianco. Esiste dunque una leggera differenziazione tra le diverse fonti alimentari dalle quali vengono attinti i carboidrati, ma ciò non vuol dire che tutte le fonti alimentari, comprese quelle integrali non possano essere prese in considerazione. Per stimare l’indice glicemico però è necessario fare un riferimento preciso. L’indice glicemico di tende dunque a subire delle leggere variazioni in relazione ad una serie di fattori: la varietà degli alimenti, il tempo di raccolta degli stessi, al contenuto di grassi e proteine presenti in quel determinato alimento, al contenuto di fibre, alla modalità di produzione del prodotto, ai tempi e alle modalità di essiccazione del prodotto stesso, alla cottura dell’alimento e alla durata della cottura. Tutti questi elementi e fattori, tendono a determinare una variazione nella stima dell’indice glicemico. A causa di questi specifici fattori, ad ogni singolo cibo che causa l’incremento dell’indice glicemico, è stato assegnato uno specifico valore, che va da uno a cento. Se si prende in considerazione una dieta che si basi su questo valore specifico, lo scopo è di raggiungere il numero cento, per cui saranno scelti tutti gli alimenti che incrementino la glicemia nel sangue, favorendo dunque un aumento degli zuccheri.
Tutti gli alimenti maggiormente quotati, hanno un valore che supera gli ottanta, quelli a medio punteggio si aggirano intorno ai sessanta, mentre nel caso in cui gli alimenti siano poco quotati, raggiungono un punteggio inferiore ai cinquanta punti. La glicemia, deve salire lentamente, ragion per cui, il suggerimento che viene dato a coloro che seguono una dieta sui generis, è di mangiare moltissimi alimenti che raggiungano un punteggio basso e pochi alimenti che invece raggiungano un punteggio alto. Quando lo zucchero viene assimilato lentamente, l’indice di sazietà tende a salire, per cui si tenderà a mangiare poco e bene, assimilando gli alimenti giusti. La dieta ad indice glicemico, è una dieta particolare che si basa sui carboidrati e sul lavoro compiuto da questi ultimi, mentre gli zuccheri semplici, vanno assimilati si, ma con moderazione. L’indice glicemico, va controllato dunque, mediante l’alimentazione, ovvero mediante quei cibi che contengono carboidrati. Solitamente chi segue una dieta per regolamentare il proprio indice glicemico, generalmente mangia un’altissima percentuale di carboidrati ed per il resto proteine, fibre, vitamine. Una dieta del genere, non si basa però sulla quantità, ma sulla qualità degli alimenti: è importante assimilare carboidrati, senza però dimenticare, quali sono i meccanismi innescati da questi ultimi. Se si aumenta di peso, non è a causa di un’abbuffata isolata, ma a causa di un regime alimentare fortemente scorretto, irregolare ed eccessivo, che si basa sulla quantità degli elementi, più che sulla stessa qualità. Lo zucchero inoltre va assimilato con molta moderazione: un esempio sono le bevande gassate e non, estremamente dissetanti, che molto spesso si sostituiscono all’acqua nei periodi caldi. Le bevande, contengono moltissimo zucchero e fanno innalzare moltissimi l’indice glicemico, per cui in questi casi un dolce va assolutamente preferito ad una bevanda del genere. Mangiare sano, anche in questi casi, aiuta moltissimo a regolarizzare le funzioni dell’organismo, e soprattutto a controllare il tasso di glicemia.
COMMENTI SULL' ARTICOLO