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Il termine leg extension, tradotto letteralmente, significa “estensione della gamba” , quindi da riferimento all’allungamento muscolare dei quadricipiti stessi e al potenziamento di questi. Il macchinario è parecchio conosciuto ed utilizzato da un’utenza mista e variegata, ed ha anche finalità riabilitative. La leg extension infatti, è parecchio utilizzata in fase riabilitativa, dopo traumi, operazioni, o anche da chi soffre o ha sofferto di patologie più o meno gravi al ginocchio o ai legamenti che interessano quest’ultimo. E’ dunque un macchinario polifunzionale e parecchio apprezzato per la sua utilità. Il macchinario ha una struttura molto semplice: è composto da una seduta rigida in pelle che prevede che le gambe formino con essa un’angolatura di novanta gradi. La schiena deve essere perfettamente aderente allo schienale, mentre le braccia cadono perpendicolari rispetto al corpo stesso. Le mani invece, vanno a fermarsi sulle impugnature apposite, che vanno afferrate per garantire solidità durante l’esecuzione stessa dell’esercizio. Le gambe che nella posizione iniziale sono perpendicolari rispetto alla seduta stessa, durante l’esecuzione dell’esercizio vanno sollevate delicatamente, al fine di portarle in posizione orizzontale. La gamba non è dunque più piegata ma dritta. L’esercizio può essere eseguito con o senza pesi. Solitamente chi utilizza la leg extension con scopi riabilitativi, non tende ad utilizzare alcun tipo di pesistica, questo per non appesantire troppo la muscolatura, laddove questa risulti essere atrofizzata, poco elastica e tonica. Lo sforzo non deve mai essere eccessivo, soprattutto per chi decide di utilizzare la leg extension per la prima volta. L’esercizio con questo macchinario solitamente viene eseguito con entrambe le gambe. La macchina infatti è dotata di un rullo sul quale vanno in appoggio entrambi i piedi che sollevano il rullo stesso portando le gambe in posizione orizzontale. Ad ogni modo, oltre che cosi, l’esercizio può essere svolto anche una gamba per volta.
Lo scopo principale di questo esercizio dunque, è quello di potenziare il quadricipite,un muscolo importantissimo che si trova localizzato dal ginocchio in su (parte anteriore della gamba dunque). Il quadricipite stesso è composto da quattro sottomuscoli che sono: il retto femorale, il vasto mediale, il vasto intermedio ed il vasto laterale. Il quadricipite ha in’importanza fondamentale nel gioco muscolare. Esso è uno dei muscoli maggiormente responsabile a livello funzionale delle gambe. Dal punto di vista statico, esso favorisce la stabilità della gamba stessa, dunque la mantiene eretta se è ferma, evita dunque che le gambe tendano a piegarsi ed afflosciarsi. Per quanto concerne il livello dinamico invece, il quadricipite, gestisce tutti i movimenti di forza della gamba, ovvero entra in gioco nella corsa, nei salti e negli slanci. Ha dunque una valenza fondamentale. Il quadricipite è il muscolo che consente anche al ginocchio di lavorare nel giusto modo, dunque un trofismo di questo muscolo comporterebbe delle cause notevoli anche alla struttura ossea delle gambe. Un malfunzionamento del quadricipite, porterebbe a difficoltà di movimenti del ginocchio stesso e a consequenziali patologie di questo come liquido al suo interno, rigonfiamenti, dolore, impossibilità di movimento, spostamento della rotula. Quando il quadricipite tende al rilassamento, tutta la struttura della gamba ne paga le conseguenze. Si hanno infatti difficoltà nella deambulazione e spesso, in caso di gravi manchevolezze, la gamba tende a non reggere lo stesso peso del corpo. Questo accade ad esempio quando si è particolarmente in sovrappeso, quando il corpo diventa eccessivamente pesante per le gambe, quando la muscolatura è debole e non tonica, quando il quadricipite tende ad accorciarsi. Questo muscolo infatti, rispetto a tutti gli altri, è il maggiormente soggetto al rimpicciolimento. Per questa ragione, è importante inserire sempre esercizi che lo potenzino e ne favoriscano l’allungamento e il rassodamento continui, come la leg extension. Solitamente in un piano di allenamento completo, la muscolatura che interessa gli arti è la prima ad essere presa in considerazione. Questo perché, in riferimento particolare alle gambe, la muscolatura ha la particolare tendenza a perdere tono e potenza. In relazione all’accorciamento del quadricipite stesso, esistono diversi modi per comprendere se e come questo muscolo possa subire accorciamenti. La metodologia più quotata è quella del “test di Janda”. Il test è estremamente semplice e può essere eseguito anche autonomamente. Per effettuare il test, bisogna stendersi a terra con le braccia lungo il corpo e le gambe distese. Una sola gamba va piegata tendendo costantemente il piede nella posizione del martello. La gamba va piegata fino a quando il tallone del piede non arrivi a sfiorare o toccare il gluteo corrispondente. Nel caso in cui questo contatto non avvenga, o nel caso in cui, la distanza che viene a crearsi tra il tallone stesso e il gluteo supera i quindici centimetri, è chiaro che ci si troverà dinanzi ad un accorciamento del muscolo stesso, ovvero del quadricipite. La leg extension ha questa specifica funzione di allungare sempre di più questo muscolo, fino a renderlo forte al punto tale da non subire lesioni o traumi di alcun genere. Quando ci si approccia alla leg extension è importante non appesantire il carico. Come sottolineato sopra, la correlazione esistente tra il quadricipite che è il muscolo interessato, il ginocchio e i legamenti che lo interessano è parecchio stretta, per cui, è molto importante che durante i primi allenamenti i carichi siano leggeri. Se si tende a superare l’angolazione consentita, si potrà incorrere in problematiche relative al ginocchio. Il vantaggio di questo specifico macchinario è quello di isolare il muscolo da tutti gli altri: a lavorare è solo ed esclusivamente il quadricipite, mentre gli altri muscoli restano a riposo. Può essere dunque considerato un esercizio parecchio specifico e singolare, importante soprattutto per la sua funzionalità.
Insieme alla leg extension, la leg curl, è l’altro macchinario che interessa la muscolatura della coscia e specificatamente il bicipite femorale, ovvero il muscolo posteriore della coscia stessa. Costituisce proprio per questa specifica motivazione il macchinario speculare della leg extension. Lo squat poi va a completare questo trio. Sono dunque le tre tipologie di esercizi che vanno a migliorare diverse fasce muscolari tutte riguardanti la gamba. La leg curl, si esegue supini, con le caviglie che vanno al di sotto del rullo che va sollevato. La testa e la schiena devono rimanere in linea, senza formare strane curvazioni. E’ importante che la posizione iniziale sia corretta e precisa. Saranno i talloni a dover arrivare a sfiorare i glutei con il rullo stesso, potenziando in questo modo i bicipiti femorali. Solitamente i prezzi di questi macchinari variano. Il prezzo basico è di centocinquanta euro, trattandosi di un attrezzo non nuovissimo, ma che ha subito lievi modificazioni nella struttura ergonomica stessa. I prezzi possono salire fino ad un massimo di duecento euro. Le variazioni sono lievi.
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