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Questo è uno sport praticato da uomini e donne, ma sicuramente i vantaggi fisici sono più maschili, la donna si ritroverà insomma ad avere un po' troppi muscoli sul corpo e il fisico non sarà proprio così femminile. Il nuoto è composto da diverse specialità tecniche, ciò significa che esistono vari stili e generalmente ogni persona riesce subito a capire quale sia quelllo che gli riesce meglio. Nonostante insomma un nuotatore sappia svolgere al meglio tutti i vari stili del nuoto, c'è sempre uno che risulta esserre più consono non solo alle proprie caratteristiche fisiche, ma anche mentali. Come in tutti gli sport il fattore mentale è determinante, molto spesso si può essere in una grande forma fisica, ma se non c'è la predisposizione mentale difficilmente si riuscirà a raggiungere il proprio obiettivo. Quali sono allora i vari stili del nuoto? Ritroviamo lo stile libero, definito però tecnicamente crawl, il dorso, la rana e il delfino. Proprio su quest'ultimo punto bisogna fare una precisazione, il delfino in realtà può essere chiamato anche farfalla, la differenza sostanziale è che a livello agonistico esso viene poi indicato con il termine farfalla. Principalmente quindi stile delfino e stile farfalla sono la stessa cosa.
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Vogliamo ora concentrarci, in modo più approfondito, proprio sullo stile delfino, considerato il più faticoso e il più spettacolare nel campo del nuoto. Questo particolare stile di nuoto necessita a volte addirittura il triplo del dispendio energetico che viene utilizzato normalmente durante il semplice stile libero. Chi ha dimestichezza con il campo del nuoto sa già come lo stile libero sia faticoso e questo fan ancor più capire come il delfino contribuisca ancor di più a sforzare il proprio corpo. Nello stile delfino ciò che è estremamente importante è la coordinazione e la simultaneità dei movimenti, senza aver acquisito tale tecnica non si potrà mai svolgere un corretto delfino. Proprio per questo generalmente nei vari corsi di nuoto il delfino lo si impara nell'ultima fase, quando insomma ormai l'allievo avrà acquisito al meglio le tecniche di coordinazione e anche di respirazione durante i movimenti. Il delfino segue prettamente un movimento ondulatorio, è come se si trattasse di un'onda che parte dall'oscillazione del capo per poi spostarsi sul tronco, sul bacino e infine sulle gambe.
Il movimento ondulatorio è quindi tipico dello stile delfino e il corpo è situato in posizione prona, ossia con la pancia rivolta verso il basso. E' il capo ad essere sempre in anticipo rispetto alle altre parti del corpo, è importante che il tronco e le spalle restino in linea con la superficie e tutti gli altri movimenti devono essere eseguiti sul medesimo piano orizzontale. Quello che conta è che la bracciata e il movimento delle gambe siano sempre in perfetta coordinazione. La resiprazione va effettuata appena il capo esce dall'azione subacquea, ad ogni bracciata si prende il respiro. La bracciata, nello stile delfino, è formata da cinque fasi: appoggio, trazione, spinta, apertura e recupero. Nel primo caso le braccia entrano in acqua simultaneamente; durante la trazione le braccia si muovono come lo stile rana per poi essere spostate verso il fuori; la spinta è data dalla posizione delle mani che dalle spalle arrivano poi alla zona dell'addome; durante l'apertura le braccia si spostano verso il lato esterno a 180°; con il recupero si posizionano di nuovo le braccia sulla superficie dell'acqua, prima poi di rifare il solito giro. Il movimento delle gambe è ondulatorio, devono ovviamente viaggiare in modo parallelo e si arrriva prima all'immersione delle ginocchia, che sono leggermente flesse, poi a quella dei piedi. E' importante che la gambata non sia spezzata, le ginocchia non devono mai essere troppo flesse. Come detto la coordinazione è importantissima nel nuoto e ad ogni bracciata corrispondono due gambate, ecco perché lo stile delfino è considerato il più complesso.
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