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Il passaggio fondamentale prima di arrivare al massaggio cardiaco concerne la respirazione artificiale. Con questo termine, ci si riferisce a quel particolare tipo di respirazione che va a sostituire quella naturale. La respirazione artificiale consente di apportare l'ossigeno necessario a cuore e cervello in tutti quei casi in cui si verifichi un arresto cardiocircolatorio o respiratorio. Per praticare una corretta respirazione bocca a bocca occorre reclinare la testa del soggetto all'indietro, sostenendo il collo con una mano. Sollevando poi il mento, facendo attenzione a chiudere il naso con una mano. Chi pratica la manovra, a questo punto, deve inspirare profondamente, avendo cura di appoggiare la propria bocca su quella aperta del soggetto inerme. L'insufflazione deve essere vigorosa: se la procedura è corretta, i polmoni del "paziente" si espanderanno. Ripetere la manovra due volte e attendere segnali di respirazione. In caso contrario, il massaggio cardiaco diventa necessario.
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Se i tentativi di respirazione artificiale non sono andati a buon fine, bisogna ricorrere al massaggio cardiaco. L'importante è non farsi prendere dall'agitazione e non perdere la concentrazione necessaria per compiere una manovra così delicata. Prima di procedere al massaggio cardiaco, distendere il soggetto su di una superficie piana e colpire la parte sinistra del torace con un pugno secco. Dopodiché, porre una mano sullo sterno, sovrapponendo l'altra, incrociando le dita. É bene che la compressione avvenga con i palmi delle mani, quanto più possibile al centro del torace. Evitare la compressione addominale: in questo caso si perderebbero dei secondi preziosi, dovendo procedere prima a slacciare i vestiti. Le braccia del soggetto su cui è praticata la manovra devono restare perpendicolari al corpo, per non intralciare i soccorsi. Quanto alle compressioni è necessaria un'attenzione in più: non devono essere meno di 30 e vanno praticate in ordine di 2 al secondo.
Per salvare una vita, per praticare un ottimo massaggio cardiaco, dobbiamo ricordarci che la velocità può davvero fare la differenza. La compressione, per essere realmente efficace, dovrebbe attestarsi tra i 4 e 5 centimetri. Bisogna essere energici e veloci e, per quanto possibile, focalizzarsi solo ed esclusivamente sulla compressione, ignorando la possibilità di poter andare oltre i 5 centimetri. Quindi, non risparmiarsi. Mai. Per evitare di perdere la concentrazione e la posizione giusta, praticando il massaggio cardiaco, bisogna far attenzione a non staccare mai le mani dal corpo del paziente. Al termine di ogni compressione, alzare le mani dallo sterno e riprendere con vigore: allentare la pressione e riprendere la manovra, favorisce il rilassamento della parete toracica. Ovviamente, in un buon massaggio cardiaco, compressione e "rilasciamento" dovrebbero attestarsi sullo stesso lasso temporale. Il cuore che torna a battere decreta il successo del nostro massaggio cardiaco.
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