Massaggio cardiaco

Il massaggio cardiaco e il controllo della respirazione

Per fortuna, non capita certo tutti i giorni di dover agire con tempestività e controllo di sé per salvare una vita. Un massaggio cardiaco, infatti, si rivela necessario tutte le volte in cui il cuore si arresta momentaneamente e il respiro si blocca. Ma come verificare se il cuore si sia realmente fermato? Il modo più semplice, veloce e sicuro è tastare la gola con tre dita della mano, ponendole all'altezza dell'arteria carotidea, per verificare se ci sia un battito, seppur lento e appena percettibile. Per controllare, invece, se vi sia respirazione nel soggetto, potrebbe esser utile appoggiare un pezzo di vetro, un bicchiere o uno specchio in prossimità delle narici. Ovviamente, se la superficie trasparente non mostra segni di appannamento, si può concludere per una respirazione assente. Quindi, nel caso in cui non si avverta alcun battito e non vi siano segnali che facciano intuire un respiro, ancorché flebile, è bene predisporsi per iniziare a praticare un massaggio cardiaco.
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Prima del massaggio cardiaco: la respirazione artificiale

Distendere su superficie piana Il passaggio fondamentale prima di arrivare al massaggio cardiaco concerne la respirazione artificiale. Con questo termine, ci si riferisce a quel particolare tipo di respirazione che va a sostituire quella naturale. La respirazione artificiale consente di apportare l'ossigeno necessario a cuore e cervello in tutti quei casi in cui si verifichi un arresto cardiocircolatorio o respiratorio. Per praticare una corretta respirazione bocca a bocca occorre reclinare la testa del soggetto all'indietro, sostenendo il collo con una mano. Sollevando poi il mento, facendo attenzione a chiudere il naso con una mano. Chi pratica la manovra, a questo punto, deve inspirare profondamente, avendo cura di appoggiare la propria bocca su quella aperta del soggetto inerme. L'insufflazione deve essere vigorosa: se la procedura è corretta, i polmoni del "paziente" si espanderanno. Ripetere la manovra due volte e attendere segnali di respirazione. In caso contrario, il massaggio cardiaco diventa necessario.

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Il massaggio cardiaco e il numero di compressioni da compiere

Braccia perpendicolari al corpo Se i tentativi di respirazione artificiale non sono andati a buon fine, bisogna ricorrere al massaggio cardiaco. L'importante è non farsi prendere dall'agitazione e non perdere la concentrazione necessaria per compiere una manovra così delicata. Prima di procedere al massaggio cardiaco, distendere il soggetto su di una superficie piana e colpire la parte sinistra del torace con un pugno secco. Dopodiché, porre una mano sullo sterno, sovrapponendo l'altra, incrociando le dita. É bene che la compressione avvenga con i palmi delle mani, quanto più possibile al centro del torace. Evitare la compressione addominale: in questo caso si perderebbero dei secondi preziosi, dovendo procedere prima a slacciare i vestiti. Le braccia del soggetto su cui è praticata la manovra devono restare perpendicolari al corpo, per non intralciare i soccorsi. Quanto alle compressioni è necessaria un'attenzione in più: non devono essere meno di 30 e vanno praticate in ordine di 2 al secondo.


Massaggio cardiaco: La velocità delle compressioni e la durata del massaggio cardiaco

Come salvare una vita Per salvare una vita, per praticare un ottimo massaggio cardiaco, dobbiamo ricordarci che la velocità può davvero fare la differenza. La compressione, per essere realmente efficace, dovrebbe attestarsi tra i 4 e 5 centimetri. Bisogna essere energici e veloci e, per quanto possibile, focalizzarsi solo ed esclusivamente sulla compressione, ignorando la possibilità di poter andare oltre i 5 centimetri. Quindi, non risparmiarsi. Mai. Per evitare di perdere la concentrazione e la posizione giusta, praticando il massaggio cardiaco, bisogna far attenzione a non staccare mai le mani dal corpo del paziente. Al termine di ogni compressione, alzare le mani dallo sterno e riprendere con vigore: allentare la pressione e riprendere la manovra, favorisce il rilassamento della parete toracica. Ovviamente, in un buon massaggio cardiaco, compressione e "rilasciamento" dovrebbero attestarsi sullo stesso lasso temporale. Il cuore che torna a battere decreta il successo del nostro massaggio cardiaco.



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